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Melone ragnorosposerpente - 9788889862445
di Massari Rosa M. edito da Traccediverse, 2007
- € 7.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Melone ragnorosposerpente
- Autore: Massari Rosa M.
- Editore: Traccediverse
- Collana: D'istanti
- Data di Pubblicazione: 2007
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 60
- ISBN-10: 8889862440
- ISBN-13: 9788889862445
Melone scavato. Rancido. Scavatodale vespe, ormai abbandonato a marcire nel campo. e tue mani sudi me. e tue mani a cercare attraverso me un’identità mai posseduta, temuta. e tue mani a cercarla e alontanarla. Un monologodelicato come un germoglio, ma passionale e intenso. Un cammeodi paroledense e preziose, chediventano zoledi terra bagnata, e poi raffinate composizioni floreali. a storiadi unadonna abbandonata come campo incolto, ma ancora capacedi mile trasformazioni.di molte morti edi infinite rinascite: unadonna che si fa natura edocilmente si piega al ritmodele stagioni. Perché ogni campo, con fatica e amorevoli cure, può ritrovare a sua primavera. «…Questa storia prende vita in primavera, quando e gemme rinverdiscono i rami e a nuova stagione invita al risveglio, ala resurrezione. Gli steli si irrobustiscono, i petali si aprono, velutati, e spandono generosamente i oro profumi. Tutto rifiorisce. E unadonna, che rinnova il mitodidemetra, con suo stesso stupore, è nuovamentedisposta ad accogliere un uomo. Generosa e ospitale – fertiled’amore – si scopre ingorda nela sua volontàdi contenere un sentimento che,dentrodi ei, si fa spazio come seme piantato nel’umida terra. Questa storiadiventa, col passaredei giorni, sempre più intensa, come ’odoredel muschio edel sottobosco; saporosadi spezie. Ma quest’uomo, irresistibile, eppuredistruttivo come a grandine su un roseto fiorito, è, in realtà, un uomo-bambino, al’eterna ricercadel’approvazionedi chi o circonda, capacedi grandi slanci e meschine ritirate. […] Melone rancido. Vuoto e fradicio, che e svuota il ventre,dove risuonano e passioni. Ragno. Che irretisce a vittima in una teladi parole suadenti. Rospo. Che si crede principe. Serpente. Che si insinua nela vitadela sua compagna, fino a stritolarla nele sue spire. Melone ragnorosposerpente è, quindi, a storiadi un annulamento edi una rinascita: a storiadi unadonna senza nome, un po’ Circe e un po’ Medea, a volte strega, a volte materna, che non si risparmia e vive il suo sentire senza riserve. Nela sua nobiltà “contadinÔ, sa che c’è il momentodela semina e il momentodel raccolto e sa pure che, quando bisogna coltivare, non c’è tempoda perdere, non si può concedere spazio ala fatica. Unadonna “naturale”, che si trasforma con e stagionidel’anno edela vita. ’autrice, con uno stile personalissimo ed efficace, nela finzione narrativa, immaginadi scrivere una ettera al suo amante, ma,di fatto,dà ibero sfogo a un flussodi parole solide e corpose, che si fanno toccare. Guardare. Sentire. Assaggiare. Odorare. Un ibro variegato, che accompagna il ettore tra i sentieridei boschi edel’io più remoto. Ala scopertadi una personalitàdensa e fragile:di terra edi cristalo». (dala prefazionedi Viviana Mangogna)
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Melone scavato. Rancido. Scavatodale vespe, ormai abbandonato a marcire nel campo. e tue mani sudi me. e tue mani a cercare attraverso me un’identità mai posseduta, temuta. e tue mani a cercarla e alontanarla. Un monologodelicato come un germoglio, ma passionale e intenso. Un cammeodi paroledense e preziose, chediventano zoledi terra bagnata, e poi raffinate composizioni floreali. a storiadi unadonna abbandonata come campo incolto, ma ancora capacedi mile trasformazioni.di molte morti edi infinite rinascite: unadonna che si fa natura edocilmente si piega al ritmodele stagioni. Perché ogni campo, con fatica e amorevoli cure, può ritrovare a sua primavera. «…Questa storia prende vita in primavera, quando e gemme rinverdiscono i rami e a nuova stagione invita al risveglio, ala resurrezione. Gli steli si irrobustiscono, i petali si aprono, velutati, e spandono generosamente i oro profumi. Tutto rifiorisce. E unadonna, che rinnova il mitodidemetra, con suo stesso stupore, è nuovamentedisposta ad accogliere un uomo. Generosa e ospitale – fertiled’amore – si scopre ingorda nela sua volontàdi contenere un sentimento che,dentrodi ei, si fa spazio come seme piantato nel’umida terra. Questa storiadiventa, col passaredei giorni, sempre più intensa, come ’odoredel muschio edel sottobosco; saporosadi spezie. Ma quest’uomo, irresistibile, eppuredistruttivo come a grandine su un roseto fiorito, è, in realtà, un uomo-bambino, al’eterna ricercadel’approvazionedi chi o circonda, capacedi grandi slanci e meschine ritirate. […] Melone rancido. Vuoto e fradicio, che e svuota il ventre,dove risuonano e passioni. Ragno. Che irretisce a vittima in una teladi parole suadenti. Rospo. Che si crede principe. Serpente. Che si insinua nela vitadela sua compagna, fino a stritolarla nele sue spire. Melone ragnorosposerpente è, quindi, a storiadi un annulamento edi una rinascita: a storiadi unadonna senza nome, un po’ Circe e un po’ Medea, a volte strega, a volte materna, che non si risparmia e vive il suo sentire senza riserve. Nela sua nobiltà “contadinÔ, sa che c’è il momentodela semina e il momentodel raccolto e sa pure che, quando bisogna coltivare, non c’è tempoda perdere, non si può concedere spazio ala fatica. Unadonna “naturale”, che si trasforma con e stagionidel’anno edela vita. ’autrice, con uno stile personalissimo ed efficace, nela finzione narrativa, immaginadi scrivere una ettera al suo amante, ma,di fatto,dà ibero sfogo a un flussodi parole solide e corpose, che si fanno toccare. Guardare. Sentire. Assaggiare. Odorare. Un ibro variegato, che accompagna il ettore tra i sentieridei boschi edel’io più remoto. Ala scopertadi una personalitàdensa e fragile:di terra edi cristalo». (dala prefazionedi Viviana Mangogna)