Tecnocrazia e analfabetismo emotivo. Sul pensiero di Günther Anders - 9788857547862

Tecnocrazia e analfabetismo emotivo. Sul pensiero di Günther Anders: Se è vero che il Novecento con le sue profonde lacerazioni ha attraversato la lunga vita di Günther Anders, anche il suo pensiero deve essere inscritto a pieno titolo nel tracciato filosofico novecentesco segnato dalla questione della tecnica. Postosi ai margini dell'accademia in una sorta di perenne non appartenenza, Anders compone un mosaico che mette insieme prospettiva teoretica e urgenza empirica, occasionalismo e metodica deformante, critica dell'esistenza tecnica e prognosi dell'analfabetismo emotivo. Il volume percorre i momenti costitutivi della disfunzione innescata da una tecnocrazia che invalida la vita emotiva precipitando l'esistenza umana in una condizione di obsolescenza contro cui occorre comunque azzardare una difficile metamorfosi del sentire. Fantasia morale e conservazione del mondo rappresentano rispettivamente il sentiero da percorrere e la meta politica da raggiungere contro i rischi di una tecnica divenuta la principale fatalità delle nostre esistenze.
While it is true that the twentieth century with its deep lacerations went through the long life of Gu? nther Anders, even his thoughts must be inscribed fully into the modern philosophical path marked by the question of technique. Sat on the edge of the Academy into a kind of perpetual non-belonging, Anders composes a mosaic that brings together theoretical and empirical perspective warping occasionalism and methodical, urgent criticism of existence technique and prognosis of illiteracy emotional. The volume covers the founding moments of malfunction triggered by a technocracy that invalidates the emotional life plunging human existence in a State of obsolescence against which it is necessary to venture an difficult metamorphosis of feeling. Moral imagination and World Conservation respectively represent the path ahead and the political goal to be reached from the risks of a technique that has become the main fatality of our lives.