Reinventare capitalismo nell'era dei big data - 9788823836686

Reinventare capitalismo nell'era dei big data: Il capitalismo sta morendo. I profitti crescono mentre la disuguaglianza aumenta e l'innovazione rallenta. Qualcosa deve succedere. La fusione tra big data e intelligenza artificiale porterà, secondo gli Autori, a un nuovo tipo di capitalismo: quello fondato sui dati. Nel corso dell'ultimo secolo la storia del capitalismo è stata la storia di un mercato dominato da denaro e imprese. Usiamo il prezzo per valutare i beni e la cifra che siamo disposti a pagare indica fino a che punto riteniamo valido un prodotto. Le imprese, dal canto loro, coordinano attività complesse, come la produzione di massa delle automobili, controllando il flusso delle informazioni e centralizzando il processo decisionale, e garantendo al tempo stesso un livello di occupazione stabile. Ma il capitalismo dei dati è un'altra cosa: i dati che noi generiamo su noi stessi e quelli che le imprese generano relativamente ai loro prodotti permettono ad appositi algoritmi di collegare acquirenti e venditori in modo molto più efficiente rispetto ai mercati basati sul sistema dei prezzi. Queste stesse forze rendono superfluo il controllo rigido delle informazioni, consentendo a gruppi di persone di dimensioni sempre più ridotte di coordinarsi efficacemente senza dover ricorrere a un'infrastruttura elaborata. In definitiva, le grandi imprese centralizzate potrebbero ridursi a nulla più che un individuo e il suo computer. Un capitalismo incentrato sui dati potrebbe significare un'economia più sostenibile e più equa, ma la fine dell'impresa - e, con essa, la fine del lavoro stabile - comporta anche grossi rischi. "R
Capitalism is dying. Profits grow while inequality increases and slows innovation. Something has to happen. The merger between big data and artificial intelligence will, according to the authors, to a new type of capitalism: that based on the data. During the last century the history of capitalism has been the history of a market dominated by money and business. We use the price to evaluate the assets and the amount of money we are willing to pay indicates how far we consider valid a product. Businesses, for their part, coordinate complex activities, such as the mass production of automobiles, controlling the flow of information and centralizing decision-making, and while ensuring a level of stable employment. But capitalism of the data is another thing: the data that we generate about ourselves and those businesses generate relatively to their products allow to special algorithms to link buyers and sellers much more efficiently than to markets that are based the price system. These same forces make superfluous the rigid control of information, allowing groups of people to smaller sizes to coordinate effectively without requiring an elaborate infrastructure. Ultimately, large firms may be reduced to nothing more than a centralized individual and his computer. A data-centric capitalism could mean a more sustainable and fairer, but the end of enterprise-and with it the end of stable work-also carries big risks. "R