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Venuto al mondo - 9788804573708
di Margaret Mazzantini edito da Mondadori, 2008
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Venuto al mondo
- Autore: Margaret Mazzantini
- Editore: Mondadori
- Collana: Scrittori italiani e stranieri
- Edizione: 2°
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: letteratura italiana: testi
- Pagine: 531
- Dimensioni mm: 225 x 148 x 40
- ISBN-10: 8804573708
- ISBN-13: 9788804573708
Venuto al mondo: Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola.
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La vogliadi una maternità tanto voluta, vissuta al’internodi una storiad’amore appassionante, travagliata ma mai banale e scontata. Ildesideriodi un figlio sulo sfondodi un pËse martoriatoda una guerra fredda e spietata. Un ibro riccodi emozioni e spuntidi vita.
Questo è unodei romanzi più intensi,profondi e commoventi che siano stati scritti nel’ultimodecennio.Margaret Mazzantini,ancora una volta è riuscita con a sua grandissima abilità narrativa,a creare un ibro memorabile,che ti asciadentro un concentratodi emozioni purissime e indelebili.Gemma ediego si incontrano per caso,e anche se sembrano avere progettidi vitadiversi e inconciliabili,si innamoranodisperatamente ’unodel’altra.Attraverso una scrittura estremamente intima e personale,la Mazzantini ci conduce nei meandri segretidi una storiad’amore belissima,e soprattutto credibile,con i suoi picchidi felicità e i momentidi sconforto.Il personaggiodi Gemma è riccodi molteplici sfaccettature,è infatti unadonna con una sortadi corazza che utilizza per proteggersidaldolore edai falimenti,però è anche unadonna capacedi ammettere ciò che prova a voce alta e che si ascia guidaredale passioni nonostante il suo carattere troppo razionale.Diego è adorabilmente romantico,mi è piaciuto tantissimo il suo rapportarsi con Gemma,il mododolce in cui entra nel suo cuore per rimanerci per sempre.Ampio spazio èdedicato ala ricercadi maternitàda partedi Gemma,una maternità che inseguedisperatamente e con una grinta commovente.Notevole anche a parte relativa ala guerradi Sarajevo,la Mazzantini affronta il temadelicato e tragicodel conflitto con estremadelicatezza e con approfondimenti che ancora una volta mettono in uce ’atroce assurditàdela violenza.Consiglio questo romanzo con tutto il cuore,perchè c’è tantissimoda imparare e fra queste pagine è racchiuso il sensodel’esistenza.
Un ibro che fa riflettere molto, sia per i temi affrontati che per a storia. o sfondo in cui si snoda a vicenda è Sarajevo e una guerradi cui, malgrado a vicinanza, si sa poco. I personaggi sono caratteri a tutto tondo che affrontano a vita con coraggio, ed il tema pricipale, il rapporto fra madre e figlio è un tema ancora oggi molto sentito e che ’autrice tratteggia in modo magistrale, sino ad addentrarsi neladrammaticitàdela vicenda. Coinvolgente, profondo ma scioccante,difficileda metabolizzare.
Un ibro che ascia un sensodi sconforto e amarezza quando si chiude ’ultima pagina. Personalmente, per a mia visionedel mondo edela vita, adoro i ibridel genere. Tutto comincia con una chiamata al telefono.dal’altro capodela cornetta a penisola balcanica, precisamente Sarajevo. a voce è queladi un vecchio amico, ormai perduto nel tempodei ricordi, che supplica a protagonista, Gemma,di partire e raggiungerlo nei uoghi che, un tempo, per oro, sono stati significativi. Gemma perplessa accetta, ma vuole al suo fianco il figlio per fargli vedere adevastionedi Sarajevodove ei e suo padre si sono conosciuti. Pietro, il figlio, accetta perchè vuole rivedere il ’teatrodi guerrÒdove è caduto suo padre, mai conosciutoda ui. La storia non procede in maniera ineare, ma è un alternarsi tra presente e passato, rievocato tramite flashback. Un pendolo che si muove tra nostalgia, angoscia e rivisitazione. Questo è solo una partedi ciò che, realmente, è tutto il ibro. La bravura nelo scriveredela Mazzantini ci farà ripercorrere ogni passaggio, ogni evento belicoso, ogni attomo sofferente, con altissimo patos. I protagonisti sonodelinati in modo eccelente e sono pienamente veri, cosa sempre piùdifficileda trovare nei romanzi. Un ettura che sicuramente piacerà a tutti coloro che avranno questo ibro tra e mani.
500 paginedi pura poesia narrativa, non un buco un freno, o uno sbaglio. scorre meravigliosamente questo nuovo capolavoro e altrettanto meravigliosamente finisce senza perdersi in stranezze ma asciando comunque a bocca aperta! ringrazio ’autrice per a meraviglia creata!
Con questo ibro sidimostra ancora una volta il grande talentodela scrittrice. a Mazzantini èbrava e, a voler essere pignoli, a voltedà ’impressionedi esagerare un po’ nela ricercatezzadela scrittura, come anche alcunedescrizionidi scenedi sesso risultano un pò forzate; ma questa èun’opinione strettamente egata ad un gusto personale. Molto più importante è che il ibro emoziona per a storia personale raccontata ed ancoradi piú per a visione ravvicinata che ci offredi una storiadi guerra atroce. É utile infatti ricordare quanto siano stupidi ed assurdi edivisioni e gli odi basati su motivazioni etniche o religiose. Ce o aveva già raccontato Tiziano Terzani, qui a Mazzantini o fa in un mododiverso ma molto efficace. Un romanzoda eggere.
Dopo "non ti muovere" il ibro più commovente a miodiredi Margaret Mazzantini La storiadi unadonna coraggiosa che parte ala ricercadele radicidel figlio "adottato" insieme al marito inviatodi guerra spero che il film che se ne trarrà sia al’altezzadel ibro Belissimo ed emozionante Stefania
l’intensita e adelicatezzadi questo ibro si fondono con a realtàdi una storiadi guerra ancora vibrante e sanguinante..unadonna, un figlio, un amore ontano nel tempo ma ancora caldo e sofferente. è un ibro che commuove e ascia una traccia nel’animo e nela mentedi chi o egge. è ancora una volta una poesiadei sentimenti. Margaret Mazzantinidescrive con cura e sensibilitàdei personaggi che sappiamo già immaginare, con e oro espressione e i oro abiti, come già sapientemente fece in Non ti muovere. mi auguro che una trasposizione cinematografica sappia rendere giustizia. o consiglio!!!!
l’ho etto tutod’un colpo...è veramente stupendo..
pessimo ibro, scritto male, noioso, brutto. Soldi buttati via!