Lettere slave e altri scritti - 9788890144493

Lettere slave e altri scritti: Nel giugno del 1857, Mazzini pubblica su "l'Italia del Popolo" le "Lettere slave", rielaborazione del saggio 'On the Slavonian Movement', che Mazzini ha dato alle stampe nel 1847 sul "Lowe's Edinburgh Magazine", durante il suo esilio a Londra, contribuendo a rendere più effervescente il dibattito politico-culturale sul panslavismo, sul quale sono intervenuti uomini politici e intellettuali di vari paesi, tra cui Marx ed Engels. L'analisi di Mazzini, fondata sulla idea di patria e sul legame inscindibile tra il principio di nazionalità, l'aspirazione all'unità e l'indipendenza nutrita dai popoli europei senza Stato, si configura come una puntuale ed appassionata ricostruzione della storia dei popoli slavi e del coevo risorgere del loro spirito nazionale. Mazzini non si sofferma soltanto sulle sollevazioni politiche degli Slavi e sulla eroica resistenza armata da loro opposta agli oppressori, ma rivolge la sua attenzione al valore profetico-religioso della poesia nazionale, alla sua incidenza nella formazione della coscienza dell'identità nazionale ed al moto di ricupero della produzione letteraria del passato, dei canti popolari, dei piesmas, delle tradizioni etniche, degli usi, dei costumi e dei sistemi linguistici, messo in atto da intellettuali polacchi, russi, boemi, slovacchi, croati, serbi, dalmati e montenegrini. Nel saggio introduttivo Giovanni Brancaccio ripercorre le coordinate di fondo della vita dell'Esule, del suo pensiero e della sua azione politica.
In June 1857, Mazzini post to "the people's" slave "Letters" Italy, reworking of the essay ' On the Slavonian Movement ', published in 1847 that Mazzini gave the "Lowe's Edinburgh Magazine" during his exile in London, helping to make more vibrant political-cultural debate on Pan-slavism, which was attended by politicians and intellectuals from various countries, including Marx and Engels. The analysis of Mazzini, founded on the idea of homeland and the unbreakable bond between the nationality principle, aspiration to unity and independence nourished by European peoples without a State, appears as a precise and passionate reconstruction of Slavic history and the contemporary resurgence of their national spirit. Mazzini never dwells only on political uprisings of the Slavs and the heroic armed resistance from their opposite oppressors, but turns his attention to the national-religious prophetic value of the poem, its impact in shaping the consciousness of national identity and to the recovery of the literary production of the past, of folk songs, piesmas, ethnic traditions, customs, habits and linguistic systems implemented by Polish intellectuals, Bohemians, Russians, Slovaks, Croatians, Serbians, Dalmatians and Montenegrins. In the introductory essay Giovanni Brancaccio recounts the coordinates of the bottom of the life of an exile of his thought and political action.