Della tolleranza - 9788810108956

Della tolleranza: Mentre i carboni della guerra sono ancora incandescenti, don Primo Mazzolari scrive di getto pagine sulla tolleranza. Il libro è concluso nel marzo 1945. È frutto dei mesi di clandestinità, consumatisi dall'agosto 1944 all'aprile dell'anno successivo prima a Gambara, presso l'amico don Giovanni Barchi, e poi nel rifugio della canonica di Bozzolo. Don Primo soffre l'impotenza nella parola e nell'azione: per questo si ubriaca "di solitudine e di inchiostro". Costretto in esilio, si rifugia nella forza del pensiero. Scrive. Prega. Medita e riempie fogli. Gli fanno compagnia i libri, un platano a pochi metri dalla stanza e il cielo. Confessa: "Da qui, alzando gli occhi dal libro e spesso chiudendoli, ho seguito il declinare dell'estate, tutto l'autunno e tutto l'inverno". Scrivere e riflettere sulla tolleranza è gesto di resistenza alla solitudine umana cui Mazzolari non intende rinunciare. Per lui è questione di sopravvivenza personale, di respiro interiore, prima ancora che condivisione di idee con altri. Il libro nasce come esercizio ascetico. Questo semplice fatto induce il lettore ad accostarlo in silenzio, con atteggiamento meditativo: che cosa è tollerabile della propria umana solitudine? Come resistere a ciò che non è sopportabile? Che cosa portare con sé e su di sé delle vicende storiche in cui ci si trova?
While the coals of war are still glowing, don Primo Mazzolari cast writes pages on tolerance. The book was completed in March 1945. And the fruit of months of hiding, consumatisi from August 1944 to April of the following year before to Gambara, at his friend don John Barchi, and then in the shelter of the rectory of cocoon. Don First suffer from impotence in Word and action: for this he gets drunk "loneliness and ink." Forced into exile, takes refuge in the power of thought. Writes. Prays. Meditate and fills sheets. Keep him company books, a tree just a few meters from the room and the sky. He confesses: "from here, raising his eyes from the book and often closing them, I followed the decline of summer, autumn and winter". Write and reflect on tolerance is gesture of resistance to human loneliness which Mazzolari does not intend to give up. For him it is a matter of personal survival, inward breath, before sharing ideas with others. The book began as ascetic. This simple fact induces the reader to approach it quietly, with meditative attitude: what is tolerable of his human loneliness? How to resist what is not bearable? What bring it upon themselves the historical events in which you are located?