Urbicidio. Il senso dei luoghi tra distruzioni e ricostruzioni nella ex Jugoslavia - 9788873955313

Urbicidio. Il senso dei luoghi tra distruzioni e ricostruzioni nella ex Jugoslavia: Nelle guerre moderne la città è divenuta uno degli obiettivi e delle vittime principali. Per riprendere l'efficace espressione di Paul Virilio, la strategia delle nuove guerre è oggi, essenzialmente, una "strategia anti-città". Lo spazio urbano è diventato bersaglio non solo per motivi strategici, ma soprattutto per i significati che incarna: valori identitari, sociali e culturali. Per questi motivi, spesso, le tracce lasciate dagli eventi bellici nei tessuti urbani si caricano di forti valenze simboliche e la fase della ricostruzione diventa un momento di riscrittura del paesaggio della memoria della città. I progetti e gli interventi di restauro/ricostruzione/demolizione dei dopoguerra sono, in questa prospettiva, espressione di narrazioni collettive che stabiliscono un rapporto ogni volta diverso tra la città, l'evento bellico e la sua memoria. Il tema delle trasformazioni urbane belliche e postbelliche viene affrontato qui attraverso l'analisi in profondità di tre città protagoniste delle guerre balcaniche degli anni '90: Belgrado, Sarajevo e Mostar. Queste città vengono osservate con la lente del metodo semiotico che ne mette in luce le diverse riconfigurazioni dei sensi dei luoghi, tra politiche del costruire e pratiche dell'abitare.
In modern wars the city has become one of the main targets and victims. To resume the effective expression of Paul Virilio, the strategy of the new wars is now, essentially, a "strategy anti-city". The urban space has become target not only for strategic reasons, but especially for the meanings that embodies: identity, social and cultural values. For these reasons, often, the traces left by the war in the urban fabric are charged with strong symbolic and phase of reconstruction becomes a moment of rewriting the memory landscape of the city. The projects and operations of restoration/reconstruction/demolition of the post-war period are, in this context, an expression of collective narratives that establish a report every time different between the city, the war and its memory. The theme of war and post-war urban transformations is addressed here through the analysis in depth of three protagonists of the Balkan wars of the years ' 90: Belgrade, Sarajevo and Mostar. These cities are observed with the lens of the semiotic method that highlights the various reconfigurations of the senses, between policies of building and living practices.