La tragedia delle grandi potenze - 9788861054172

La tragedia delle grandi potenze: Nel grande scacchiere della politica internazionale, ogni volta che una potenza ambisce all'egemonia regionale le altre si coalizzano per contrastarla. La guerra è uno degli esiti più probabili del bilanciamento dei poteri globali e gli Stati devono essere sempre pronti a combatterla. È questa la tragedia delle grandi potenze raccontata da John Mearsheimer che, con questo studio, si è affermato come uno dei più autorevoli politologi al mondo. Il realismo offensivo qui elaborato è a sua volta uno dei modelli teorici più accreditati nello studio e nella comprensione delle dinamiche in atto nelle relazioni tra Stati. In questo saggio, considerato tra i grandi classici sui temi della politica internazionale, Mearsheimer usa gli strumenti dello storico e del politologo per consegnare una profonda riflessione sull'inevitabilità della guerra, resa evidente dal perdurare e dall'inasprirsi dei conflitti nel trentennio seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla fine della Guerra fredda. La presente edizione è arricchita da un nuovo capitolo sull'ascesa della Cina, precedentemente inedito in italiano, in cui l'autore si interroga sulle possibilità che essa avvenga senza conflitti.
In the great chessboard of international politics, whenever one power aspires to regional hegemony, others unite to oppose it. War is one of the most likely outcomes of balancing global powers and states must always be ready to fight it. This is the tragedy of the great powers told by John Mearsheimer who, with this study, has established himself as one of the most authoritative political scientists in the world. The offensive realism developed here is in turn one of the most accredited theoretical models in the study and understanding of the dynamics taking place in relations between states. In this essay, considered among the great classics on the themes of international politics, Mearsheimer uses the tools of historian and political scientist to deliver a deep reflection on the inevitability of war, made evident by the persistence and from the escalation of conflicts in the 30th anniversary of the fall of the Berlin Wall and the end of the Cold War. This edition is enriched by a new chapter on the rise of China, previously unpublished in Italian, in which the author wonders about the possibilities of it happening without conflict.