La ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile - 9788845928772

La ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile: "Sono cose che ancora non si possono dire". Questa affermazione di Cesare Luporini, una delle teste pensanti del PCI nel secondo dopoguerra, risale a un'intervista radiofonica sull'"affaire Gentile" rilasciata nel 1989, a quasi cinquant'anni di distanza dai fatti. Bene, chi vive in Italia è abituato a delitti politici preparati, eseguiti e poi coperti in un'atmosfera acquitrinosa, dove nessuno per certo è innocente, ma un colpevole sicuro non esiste. Eppure, l'assassinio di Giovanni Gentile in quel freddo aprile del 1944 rimane un cold case diverso da tutti gli altri - che l'indagine di Luciano Mecacci, condotta anche su documenti inediti, riapre in modo clamoroso. Tutto, in questa ricostruzione, è perturbante. I moventi, molto meno limpidi - o molto più umani - di quanto fin qui si è tentato di far credere. La scena del delitto, cioè la Firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi. E naturalmente gli attori. Qualcuno ha discusso, deciso, agito: ma come, fino a che punto, perché? Le figure che appaiono sul palcoscenico sono numerose, e molto diverse fra loro. Oscuri gappisti. Feroci poliziotti. Informatori. Doppiogiochisti. E al centro di tutto, il meglio dell'intellighenzia italiana di allora: Luporini, certo, ma anche Eugenio Garin, Antonio Banfi, Mario Manlio Rossi, Guido Calogero, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Concetto Marchesi.
"Are things we still cannot say." This statement by Cesare Luporini, one of thinking heads of PCI after World War II, dates back to a radio interview on the "affaire" released in 1989, almost fifty years away from the facts. Well, those living in Italy is accustomed to political crimes prepared, executed and then covered in a swampy atmosphere, where no one is innocent, but a guilty sure does not exist. Still, the murder of Giovanni Gentile into that cold April 1944 remains a cold case different from all others-that Luciano Mecacci survey, also conducted on unpublished documents, again in resounding fashion. Everything in this reconstruction, it is uncanny. Motives, much less clear-or more-than human so far has tried to make believe. The scene of the crime, namely Florence gloomy and claustrophobic occupied by the Germans. And of course the actors. Has anyone discussed, decided, acted, but how, to what extent, why? The figures that appear on the stage are numerous and very different from each other. Obscure gappisti. Fierce cops. Informants. Double-dealer. And at the center of everything, the best Italian intelligentsia: Luporini, certainly, but also Eugenio Garin, Antonio Banfi, Mario Manlio Rossi, Guido Calogero, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Concetto Marchesi.