Poesie - 9788811365976

Poesie: Figura chiave del Quattrocento italiano per le sue doti di uomo di stato e diplomatico - vero arbitro dell'equilibrio politico della penisola - non meno che per la sua cultura e il suo mecenatismo, il «magnifico Lorenzo», come veniva chiamato già all'epoca, fu egli stesso scrittore eclettico e fecondo. Le prove giovanili, anteriori al 1467-70, fra cui il poemetto comico-realistico L'uccellagione di starne e l'idillio rusticale La Nencia da Barberino, riecheggiano la letteratura burlesca tornata in voga a Firenze grazie al Pulci. La produzione posteriore appare invece segnata dal neoplatonismo di Marsilio Ficino nelle Rime e dall'intonazione malinconica del Poliziano nelle Selve d'amore, nelle Laude, nelle Canzone a ballo e persino nelle licenziose Canzone carnascialesche, fra le quali spicca la nota Canzona a Bacco che con il suo invito a godere del tempo che fugge esprime nel modo più vivo il sentimento dell'inquietudine e della precarietà dell'esistenza. Nella molteplicità dei suoi registri l'opera di questo dilettante di ingegno riflette in modo esemplare i caratteri dell'umanesimo fiorentino del secondo Quattrocento, una civiltà in cui si intrecciano e si scontrano interessi terreni e tensioni contemplative. Introduzione e note di Ilvano Caliaro.
A key figure of the Italian fifteenth century for his qualities as a statesman and diplomat - true arbiter of the political balance of the peninsula - no less than for his culture and his patronage, the "magnificent Lorenzo", as he was already called at the time, was himself an eclectic and fruitful writer. The early trials, prior to 1467-70, including the comic-realistic poem L'uccellagione di partridge and the rustic idyll La Nencia da Barberino, echo the burlesque literature back in vogue in Florence thanks to Pulci. The later production appears instead marked by the neoplatonism of Marsilio Ficino in the Rhymes and by the melancholic intonation of poliziano in the Selve d'amore, in the Laude, in the Canzone a ballo and even in the licentious Canzone carnascialesche, among which the well-known Canzona a Bacco stands out which with its invitation to enjoy the time that flees expresses in the most vivid way the feeling of restlessness and precariousness of existence. In the multiplicity of its registers, the work of this amateur of ingenuity reflects in an exemplary way the characteristics of Florentine humanism of the second fifteenth century, a civilization in which earthly interests and contemplative tensions intertwine and clash. Introduction and notes by Ilvano Caliaro.