La Cina di Mao, l'Italia e l'Europa negli anni della guerra fredda - 9788815253408

La Cina di Mao, l'Italia e l'Europa negli anni della guerra fredda: La Cina è oggi il secondo partner commerciale dell'Unione europea dopo gli Stati Uniti. Ma quando sono cominciate le relazioni tra Europa e Repubblica popolare cinese? Se ufficialmente la data d'inizio è il 1975, questo volume, intrecciando ricerche e approcci metodologici diversi, dimostra come sin dagli anni Cinquanta la Cina comunista di Mao Zedong fosse legata da interessi economici, culturali e politici ai principali Stati europei. Aggirando i veti americani, iniziative private di operatori economici, missioni culturali, delegazioni politiche provenienti non solo dall'Italia, ma anche dalla Francia, dalla Gran Bretagna e dalla Germania, intessevano relazioni con Pechino, talvolta senza il consenso governativo, ponendo così le basi e le premesse per i successivi rapporti e i futuri scambi. Il caso italiano, qui analizzato sotto vari aspetti, mostra la varietà e l'intensità delle pressioni di ambienti intellettuali, impegnati a diffondere un'immagine della Cina diversa da quella ufficiale, e di settori imprenditoriali, intenzionati a favorire l'apertura di relazioni bilaterali con Pechino.
China is now the second largest trading partner of the European Union after the United States. But when I start the relations between Europe and People's Republic of China? If the official start date is 1975, this book, interweaving different methodological approaches and research, shows that since the 1950s the Communist China of Mao Zedong was linked by economic, cultural and political interests to the main European countries. Bypassing the American vetoes, private initiatives of economic operators, cultural missions, political delegations coming not only from Italy but also from France, Britain and Germany, intessevano relations with Beijing, sometimes without governmental consent, thus laying the groundwork and the Foundation for the subsequent reports and future exchanges. The Italian case, here analyzed from various points of view, show the variety and intensity of the pressures of intellectual circles, striving to spread an image of China other than the official, and business sectors, aiming to encourage the opening of bilateral relations with Beijing.