Hanno ucciso «Charlie Hebdo». Il terrorismo e la resa dell'Occidente: la libertà di espressione è finita - 9788867084418

Hanno ucciso «Charlie Hebdo». Il terrorismo e la resa dell'Occidente: la libertà di espressione è finita: 7 gennaio 2015: un commando di terroristi islamici fa irruzione nella redazione parigina di "Charlie Hebdo" e uccide otto fra giornalisti e vignettisti. 13 novembre 2015: un commando di kamikaze fa strage nei locali notturni della capitale francese, causando 129 morti. Perché Parigi? Perché è la città delle vignette su Maometto e di "Soumission" di Michel Houellebecq. La grande manifestazione "Je suis Charlie" dell'11 gennaio 2015 è stata una dimostrazione di solidarietà che ha impressionato tutti e però ha anche trasmesso un'impressione fuorviante. Come se da una parte ci fosse il mondo libero unito nel sostegno alla libertà di espressione, e dall'altra una manciata di estremisti islamici che si oppone alla libertà e a "tutto ciò che ci è più caro". Ben presto è apparso chiaro che la minaccia alla libertà non veniva soltanto dai barbari alle porte, ma anche dall'interno della stessa cittadella della civiltà. I giornalisti di "Charlie" erano stati abbandonati, demonizzati, messi sotto scorta e infine processati in quella capitale dei valori europei che è Parigi. Gran parte del giornalismo e della letteratura in Europa non è mai stato "Charlie". Questo libro ripercorre per la prima volta la "guerra dei trent'anni" sulla libertà di espressione e l'islam. Una guerra iniziata con "I versi satanici" di Salman Rushdie, proseguita con l'affaire delle vignette in Danimarca e culminata nel massacro a "Charlie Hebdo". Le vittime sono state vignettisti, giornalisti, scrittori, artisti, traduttori...
January 7, 2015: a commando of Islamic terrorists since breaking into the Parisian editorial "Charlie Hebdo" and kills eight between journalists and cartoonists. November 13, 2015: a suicide bomber slaughters at nightclubs in the capital, resulting in 129 deaths. Why Paris? Why is the city of cartoons of Muhammad and "Soumission" Michel Houellebecq. The major event "Je suis Charlie" of January 11, 2015 was a demonstration of solidarity that has impressed everyone and though he also conveyed a misleading impression. As if on the one hand there was the free world joined in supporting the freedom of expression, and a handful of Islamic extremists that opposes freedom and "everything is more expensive." Soon it became clear that the threat to freedom was not only from the barbarians at the gates, but also from within the same Citadel of civilization. Journalists of "Charlie" had been abandoned, demonized, placed under guard and finally brought to trial in the capital of European values that is Paris. Much of journalism and literature in Europe has never been "Charlie." This book traces for the first time the "thirty years war" on freedom of expression and islam. A war that began with "the Satanic Verses" by Salman Rushdie, continued with the cartoons in Denmark and l'affaire culminated in the massacre at "Charlie Hebdo". The victims were cartoonists, journalists, writers, artists, translators ...