Pro e contro il socialismo - 9788849822557

Pro e contro il socialismo: Il più acuto tra i positivisti italiani, lo ha definito Norberto Bobbio. Ma Francesco Saverio Merlino è stato anche il più acuto tra i socialisti italiani, tra Ottocento e Novecento, anticipatore delle critiche di Bernstein all'ortodossia marxista e iniziatore di una linea di pensiero socialista liberale (o, meglio, libertaria). Il pensiero di Merlino rappresenta una felice sintesi di esigenze di giustizia sociale e di intensi princìpi di libertà sul piano normativo, e di positivismo sociologizzante e di criticismo neokantiano sul piano epistemologico. Egli, per certi versi filosoficamente più accorto e sistematico di figure come Gobetti e Rosselli, raramente è stato ricordato e associato a quei nomi che pure gli devono molto, che lo lessero, lo apprezzarono e in parte ne recepirono le idee. In carcere scrive la sua opera maggiore "Pro e contro il socialismo" (1897) - che qui si ripresenta dopo un'assenza di più di cento anni - nella quale espone una proposta di socialismo svincolato dal materialismo storico e vicina invece alle tesi della scuola economica austriaca (von Mises). È il suo un tentativo di coniugare mercato e proprietà sociale. Nel 1898 appare a Parigi un'opera che riassume e ripropone gli assi principali del suo pensiero, 'Formes etessence du socialisme', con prefazione di Georges Sorel.
The most acute among the positivists Italians, said Norberto Bobbio. But Francesco Saverio Merlino was also the most acute among the Italian Socialists, between the nineteenth and twentieth centuries, a forerunner of the criticisms of Bernstein Marxist orthodoxy and founder of a line of Socialist thought liberal (or, better, libertarian). The thought of Merlin represents a successful synthesis of the needs of social justice and of intense regulatory principles of freedom, and of sociologizzante positivism and epistemology neokantian criticism. He, somewhat philosophically more careful and systematic of figures such as Gardener and Rosselli, rarely has been remembered and associated with those names which also owe him a lot, which I read, appreciated and partly talking they acknowledged the ideas. In prison he wrote his major work "for and against socialism" (1897)-which here resurfaces after an absence of more than a hundred years-in which exposes a proposition of historical materialism and separate from nearby socialism instead to the theses of the Austrian economic school (von Mises). And its an attempt to combine the market and social property. In 1898 appeared in Paris a work summarizing and repeats the main axis of his thought, ' Formes etessence du socialisme ', with a preface by Georges Sorel.