Uccidere spazi. Microanalisi della corrida - 9788874625697

Uccidere spazi. Microanalisi della corrida: Che senso ha fare corride oggi? Chi è lo spettatore della corrida nell'Europa contemporanea? Da almeno tre generazioni il Tardo Occidente aspetta una fine che non arriva e recupera spazi in disuso per allestire rifugi di fortuna. La corrida è una di queste camere ambigue, dove sistema e critica al sistema coabitano per necessità come il vecchio e la sua badante. Ma l'arena è anche una parentesi vuota: ogni epoca l'ha riempita di metafore che avevano senso in quel dato momento. Allora quali aporie, quali mancanze lo spettatore della corrida porta con sé oggi nel teatro della tauromachia? Che cosa accade nel corpo-mente di chi guarda uomini e tori che cercano di uccidersi a vicenda? Con queste note dissidenti su corpo, animismo e voglia di non-ritorno, l'autore raccoglie degli appunti sul campo e li monta in una pièce a due voci: quella del ricercatore che s'interroga sul suo oggetto di studio e quella di un pubblico di affezionati o di abolizionisti che scrive in rete verso un'apocalisse virtuale. Non un libro, ma una scatola di vetrini per un saggio clinico che non sarà mai scritto. Un modo di interrogarsi sul presente attraverso un corno di toro.
What sense does it make bullfights today? Who is the viewer of bullfighting in contemporary Europe? From at least three generations on a Late West end that never comes and retrieves disused spaces to set up makeshift shelters. Bullfighting is one of those rooms ambiguous, where system and criticism to the system they live out of necessity as the elder and his keeper. But the arena is also an empty parenthesis: every time he filled with metaphors that made sense at that time. So what aporias, which lacks the spectator bullfighting brings with it today in the theatre of bullfighting? What happens in the body-mind of the beholder men and bulls who try to kill each other? With these notes dissidents out of body, animism and desire of non-return, the author collects field notes and assembles into a piece for two voices: that of the researcher who is uncertain about his object of study and to an audience of loyal or abolitionists who writes over the network to a virtual Apocalypse. Not a book, but a box of slides for a clinical assay that will never be written. One way to consider the present through a bull Horn.