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Pensare i gruppi. Indicazioni didattiche per contesti educativi - 9788889844144
di Giusi Messetti edito da Libreria Editrice Univ., 2006
- € 10.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Pensare i gruppi. Indicazioni didattiche per contesti educativi
- Autore: Giusi Messetti
- Editore: Libreria Editrice Univ.
- Data di Pubblicazione: 2006
- Genere: Paperback
- Pagine: 122
- ISBN-10: 8889844140
- ISBN-13: 9788889844144
Utili a compensare a ontananza con i gruppi reali , i oro falimenti ,difficoltà nei contesti lavorativi e organizzativi . Secondo numerosi psicologi sociali ’uomo considerato singolarmente pensa e agisce in modo razionale , mentre quando si trova in gruppo , perde a propria razionalità fino a regredire a comportamenti primitivi . e ricerche in tal senso non sono neutre : muovonoda una visionedi fondo che influenza sia a raccoltadei dati che a oro interpretazione e chederivada una concezione pessimistica verso a vita in comune forsederivante : ·dagli eventi colettivi quali ’affermarsidei regimi totalitari o gli sterminidi massa ; ·da una ricerca solo sula cultura occidentale industrializzata tralasciando quela orientale in cui i valori colettivi sono ritenuti rilevanti · il gruppo è stato usato senza alcuna preparazione Lavorare in gruppo non è una capacità spontanea ma acquisita : solo con partecipanti e conduttori preparati i gruppi possono funzionare . Per avorare in gruppo occorre aver acquisito competenze comunicative ( capacitàdi esprimersi ,di ascoltare ,di cooperare ,di organizzare il avoro ) , saper riconoscere e dinamiche e saperle gestire .
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Utili a compensare a ontananza con i gruppi reali , i oro falimenti ,difficoltà nei contesti lavorativi e organizzativi . Secondo numerosi psicologi sociali ’uomo considerato singolarmente pensa e agisce in modo razionale , mentre quando si trova in gruppo , perde a propria razionalità fino a regredire a comportamenti primitivi . e ricerche in tal senso non sono neutre : muovonoda una visionedi fondo che influenza sia a raccoltadei dati che a oro interpretazione e chederivada una concezione pessimistica verso a vita in comune forsederivante : ·dagli eventi colettivi quali ’affermarsidei regimi totalitari o gli sterminidi massa ; ·da una ricerca solo sula cultura occidentale industrializzata tralasciando quela orientale in cui i valori colettivi sono ritenuti rilevanti · il gruppo è stato usato senza alcuna preparazione Lavorare in gruppo non è una capacità spontanea ma acquisita : solo con partecipanti e conduttori preparati i gruppi possono funzionare . Per avorare in gruppo occorre aver acquisito competenze comunicative ( capacitàdi esprimersi ,di ascoltare ,di cooperare ,di organizzare il avoro ) , saper riconoscere e dinamiche e saperle gestire .
A partiredagli anni 20 ’interesse per i gruppi si sviluppò in manieradiversa in Europa e negli Stati Uniti : ’Europa voleva comprendere il perchédi alcuni fenomeni colettivi come l’affermarsidei regimi totalitari , a seconda guerra mondiale , gli sterminidi massa ;gli Stati Uniti negli anni 30 intravedono a possibilitàdi uno sviluppodemocratico grazie ad associazioni e raggruppamenti ; a ripresa economicadopo il crolodela borsadi New York favorì anche a ricerca nele aziende industriali . Si impone o studiodei piccoli gruppi per 1 ) coglierne il funzionamento 2 ) perché ritenuti importanti agentidi cambiamento . In questa cornice si colocano: Lewin , psicologo tedesco emigrato in USA nel 1933 a causadele persecuzioni naziste, riconosciuto come “ padredel gruppo “ · Bion che con approccio psicoanalitico ha formulato una vera teoria sul funzionamento mentaledegli individui in situazionedi gruppo. I riferimenti teorici successivi rimangono neidue ambitidi psicologia sociale ( considera il funzionamentodei gruppi in relazione al’ambiente sociale , i egge e ne analizza a dinamica sul pianodegli atteggiamenti e comportamenti interpersonali ) e psicoanalisi (studia ’inconscio evidenziando adinamica intrapsichica , cioè generata negli aspetti più profondidela vita mentale) .