Chiamalo scemo. Storia segreta di una madre coraggio - 9788868684495

Chiamalo scemo. Storia segreta di una madre coraggio: Il romanzo celebra l'amore materno e il rispetto delle diversità in un ambiente chiuso e provinciale quale quello della Sicilia della prima metà del Novecento, in cui il lettore si immerge anche grazie all'ampio e sapiente uso del dialetto siciliano. Nuccio Liccasardi viene alla luce nell'anno 1900, in casa. Le complicanze durante il parto gli procurano un handicap intellettivo che, com'è consuetudine a quel tempo, gli costa il primato di «scemo del villaggio». Ciò nonostante, la forza, la sagacia e la perseveranza della madre, la "gnà" Santina, consentono al ragazzo di condurre un'esistenza quasi normale, portandolo addirittura, in virtù di una serie di burleschi equivoci, a diventare podestà del paesello di Villalba Sicania durante il ventennio fascista, e poi addirittura sindaco tra le file della Democrazia cristiana nell'immediato dopoguerra. Mezzo secolo dopo la morte di Nuccio, il professore in pensione Agostino Munnafava si ritira a vita privata proprio a Villalba Sicania, suo paese natale: studiando la storia del borgo, si imbatte nella figura di Nuccio e, affascinato, propone di intitolargli la piazza del paese, mentre della "gnà" Santina, vera artefice di quell'intensa attività politica e sociale, nessun libro di Storia conoscerà mai l'esistenza.
The novel celebrates maternal love and respect for diversity in a closed and provincial environment such as that of Sicily in the first half of the twentieth century, in which the reader also immerses himself thanks to the extensive and wise use of the Sicilian dialect. Nuccio Liccasardi came to light in the year 1900, at home. Complications during childbirth give him an intellectual handicap that, as is customary at the time, cost him the primate of "village idiot". Nevertheless, the strength, sagacity and perseverance of his mother, the "gnà" Santina, allow the boy to lead an almost normal existence, even bringing him, by virtue of a series of equivocal burlesques, to become the podesta of the village of Villalba Sicania during the twenty years of fascism, and then even mayor among the ranks of the Christian Democracy in the immediate post-war period. Half a century after Nuccio's death, retired professor Agostino Munnafava retires to private life in Villalba Sicania, his native country: studying the history of the village, he comes across the figure of Nuccio and, fascinated, proposes to name the square of the Santina, the true architect of that intense political and social activity, no history book will ever know its existence.