Il caos italiano. Alle radici del nostro dissesto - 9788817095747

Il caos italiano. Alle radici del nostro dissesto: Mai come oggi la politica italiana sembra in preda a una paralisi. Da anni i partiti sono impegnati in una continua campagna elettorale, con l'unico scopo di minare la legittimità degli avversari e allo stesso tempo lasciare aperte le porte a tutte le alleanze possibili. Alleanze da stringere nel nome di un'eterna emergenza: economica, politica o sociale. Questa incapacità di educarsi all'alternanza, di comprendere che "è normale stare lungo una stagione parlamentare ai banchi del governo e nella successiva su quelli dell'opposizione", sembra ai più una degenerazione della buona politica, il frutto avvelenato degli ultimi decenni, del passaggio dalla Prima alla Seconda repubblica. Ma potrebbe non essere così. Forse esiste un male originario della politica italiana. Paolo Mieli ripercorre la vita del nostro Paese attraverso una serie di storie - le convulse vicende politiche dei primi anni del Regno; la Grande Guerra; il fascismo; politici del dopoguerra come De Gasperi, La Malfa o Nenni; vicende oscure quali il golpe del generale De Lorenzo o il dirottamento dell'Achille Lauro; cronache giudiziarie come quelle del caso Montesi o dell'assassinio del giudice Caccia - che contribuiscono a disegnare un ritratto dell'Italia e della sua politica molto spesso diverso dalla storia ufficiale. E mostrano come l'incapacità di dar vita a meccanismi che creino un'alternanza tra gli schieramenti parlamentari costituisca la nostra anomalia di fondo.
Never before has Italian politics seemed to be in the throes of paralysis. For years the parties have been engaged in a continuous election campaign, with the sole purpose of undermining the legitimacy of the opponents and at the same time leaving open the doors to all possible alliances. Alliances to be fortightened in the name of an eternal emergency: economic, political or social. This inability to educate oneself to the alternation, to understand that "it is normal to stay during a parliamentary season on the benches of the government and in the next on those of the opposition", seems to most a degeneration of good politics, the poisoned fruit of the decades, of the transition from the First to the Second Republic. But it might not be. Perhaps there is an original evil of Italian politics. Paolo Mieli traces the life of our country through a series of stories - the convulsive political events of the early years of the Kingdom; the Great War; fascism; post-war politicians such as De Gasperi, La Malfa or Nenni; dark events such as the coup of General De Lorenzo or the hijacking of the Achille Slauro; Judicial chronicles such as those of the Montesi case or the murder of Judge Hunt - which help to draw a portrait of Italy and its politics very often different from the official history. And they show how the inability to create mechanisms that create an alternation between the parliamentary parties is our fundamental anomaly.