Considerazioni sul governo rappresentativo - 9788835981466

Considerazioni sul governo rappresentativo: "Nella sua riflessione Mill esalta, come connotato del governo rappresentativo più sviluppato, la varietà, l'individuo, i diritti, le forme consensuali, le opinioni dissenzienti, la cultura poste a fondamento di ogni autorità che esige obbligo politico. E però, fuori dal contesto europeo-occidentale, tali organismi costituzionali (ispirati al canone di «un governo con una base minima di potere») non sono trasferibili per una insuperabile difficoltà della situazione storica, e anzi li ritiene beni politici minacciati anche nei paesi civili alla presa con il processo traumatico che porta verso i lidi della democrazia pura (con l'inefficacia in essa del controllo repressivo a tutela delle minoranze religiose quando gli stessi organi giurisdizionali dipendono dall'opinione pubblica, come apprende da Tocqueville). Se da un punto di vista normativo, e quindi a prescindere dall'applicabilità nelle condizioni storiche contingenti, il modello del «governo popolare» è superiore nel perseguimento del bene pubblico, e può essere assunto come «forma politica ideale», nel funzionamento degli istituti politici il governo rappresentativo è il più efficace strumento di organizzazione del potere legittimo e non invasivo che media tra principio di partecipazione con eguali diritti di libertà, attenzione al lungo periodo e tutela degli interessi in gioco, principio di maggioranza e pluralismo. Da liberale Mill apprezza i diritti e le libere istituzioni e però concede al punto di vista conservatore che i preziosi diritti che l'ordinamento ritaglia a favore del singolo, apprezzabili nel modello
"In his reflection Mill extols, as the most developed representative government, the variety, the individual, the rights, the consensual forms, the dissenting opinions, the culture laid on the basis of every authority that requires political obligation. However, outside the Western European context, these constitutional bodies (inspired by the canon of 'a government with a minimum base of power') are not transferable due to an insurmountable difficulty of the historical situation, and indeed considers them political assets under threat. even in civilized countries to grip with the traumatic process that leads to the sides of pure democracy (with the ineffectiveness in it of repressive control to protect religious minorities when the courts themselves depend on public opinion, as he learns from Tocqueville). While from a regulatory point of view, and therefore irrespective of the applicability in the contingent historical conditions, the model of 'people's government' is superior in the pursuit of the public good, and can be taken as an 'ideal political form', in the functioning of the representative government is the most effective tool for organizing legitimate and non-invasive power that mediates between the principle of participation with equal rights of freedom, attention to the long term and protection of the interests at stake, principle of majority and pluralism. As a liberal, Mill appreciates the rights and free institutions and nevertheless grants to the conservative view that the precious rights that the order carves out in favour of the individual, appreciable in the model