La servitù delle donne - 9788865968758

La servitù delle donne: "La subordinazione giuridica di un sesso all'altro costituisce uno degli ostacoli principali al progresso umano e dovrebbe essere rimpiazzata da un principio di perfetta uguaglianza". Così parlava il deputato e filosofo inglese J. S. Mill, che ne "La servitù delle donne" indaga le motivazioni della subordinazione femminile, da lui in larga parte attribuita all'educazione: le donne, infatti, imparano fin dalla prima infanzia la sottomissione, prima ai padri, poi ai mariti, arrivando a interiorizzarla al punto, da ritenerla l'unico comportamento a loro adeguato. È fondamentale, sostiene Mill, che alle donne venga concessa la libertà di seguire le proprie inclinazioni. Solo quando potranno godere degli stessi diritti concessi all'uomo - dall'istruzione, all'esercizio delle professioni, alla partecipazione amministrativa e politica - il progresso dell'umanità potrà dirsi conclamato. A quasi un secolo e mezzo dalla sua pubblicazione, questo testo si rivela ancora tristemente attuale. L'asservimento delle donne non può ancora dirsi del tutto superato e, a dispetto delle leggi in loro favore, permane nei pregiudizi e nelle consuetudini.
"The legal subordination of one sex to another is one of the main obstacles to human progress and should be replaced by a principle of perfect equality." This is how the English MP and philosopher J. S. Mill spoke, who in "Women's Servitude" investigates the motivations of female subordination, which he largely attributed to education: women, in fact, learn from early childhood the submission, first to the fathers, then to their husbands, going so far as to internalize her to the point, that they consider her the only behavior appropriate to them. It is crucial, Mill argues, that women are given the freedom to follow their own inclinations. Only when they can enjoy the same rights granted to man - from education, to the exercise of the professions, to administrative and political participation - can humanity's progress be proclaimed. Nearly a century and a half after its publication, this text is still sadly timely. The enslavement of women cannot yet be said to be completely outdated and, in spite of the laws in their favour, it remains in prejudice and customs.