Leopardi. L'infanzia, le città, gli amori - 9788845231421

"La paura era stata grande. edoglie, cheduravanoda molte ore, eranodiventate insopportabili. Qualcuno aveva temuto il peggio, voleva chiamare il sacerdote. Ma, mentre e prime ombredi una sera estiva e ventosa calavano sul piccolo borgo rannicchiato sopra a colina,davanti al’infinitadistesadel’Adriatico, ale paranzeda pesca colorate, quel vagito si era si era fatto prepotentemente sentire. Era il 29 giugno 1789. Venerdì". Renato Minore partedagli spasmi partorienti che sospingono ala uce Giacomo eopardi; terminerà quando il poeta avrà esalato ’ultimo sospiro.di venerdì,dunque, nacque Giacomo: "giornodi magra,di penitenza", giorno per il quale una nascita pare quasi uno sprecodi natura e gioia e tumulto emozionato.del’infante scorgeremo i giochi, spiandolo in cortile; sapremo che pietanze mangia, quali rimproveri gli vengon fatti,di che ha paura quando osserva il padre o quando viene osservatodala madre.del giovane sapremo gli studi, a formazione, i tentativi poco ispirati poi a via intrapresa, i primi sforzi, edelusioni acerbe e propedeutiche;del’uomo conosceremo i viaggi e e ilusioni, i patimenti ed i successi, i trionfi e a corruttela nel fisico e nel morale. "L’infanzia, e città, gli amori"diremmo, rubando il titolo a un paragrafodel ibro, che merita ettura perché racconto biografico con prosadegnadi romanzo.