Istria contesa. La guerra, le foibe, l'esodo - 9788842555445

Istria contesa. La guerra, le foibe, l'esodo: Una terra, l'Istria, in bilico tra due mondi - italiano e slavo - percorsa da eserciti, lacerata da contrapposizioni nazionali, divisa da mutevoli linee di confine. Gli slavi si ribellano alla politica di assimilazione attuata dal governo fascista: la comune difesa della nazionalità cementa l'alleanza tra cattolici, nazionalisti e comunisti. Nasce la resistenza armata e, dopo l'8 settembre 1943, la stagione delle violenze. L'Istria è occupata da oltre un mese dalle formazioni jugoslave: si consumano vendette politiche e personali. È la prima tragedia delle foibe. La controffensiva tedesca riconquista l'Istria, ed è un susseguirsi di attentati partigiani e repressioni. La Venezia Giulia è regione strategica per la Wehrmacht, in ritirata dai Balcani, e per gli Alleati, che risalgono la penisola italiana. Tito spinge le sue armate fino a Trieste e Gorizia, poi gli Alleati lo costringono a ripiegare: ma i quaranta giorni di occupazione jugoslava sono scanditi da foibe e deportazioni. Alla conferenza di Parigi, 10 febbraio 1947, l'Italia perde Fiume, Zara, le isole del Quarnero, quasi tutta l'Istria; si apre la "questione di Trieste" costituita in Territorio libero, focolaio di future tensioni. Nelle terre passate alla Jugoslavia si instaura il potere popolare. Tribunali del popolo, epurazioni, arresti, nuove uccisioni nelle foibe, nuove violenze. Più di duecentomila istriani e dalmati lasciano la loro terra e si rifugiano in Italia, esuli in patria.
A land, Istria, poised between two worlds-Italian and Slav-traveled by armies, torn by domestic opposition, divided by changing boundary lines. The Slavs rebelled against the policy of assimilation implemented by the fascist government: the common defence of the Alliance between Catholics, nationalists and cements nationality Communists. Comes the armed resistance and, after September 8, 1943, the season of violence. Istria is occupied for over a month by Yugoslav formations: wear out political and personal vendettas. And the first tragedy of dolines. The German counteroffensive regaining Istria, and a succession of bombings partisans and repressions. The Venezia Giulia is a strategic region for the Wehrmacht, in retreat from the Balkans, and for the allies, dating from the Italian peninsula. Tito pushes his armies up to Trieste and Gorizia, then the allies forced him to fall back: but the forty days of Yugoslav occupation are marked by Sinkholes and deportations. At the Paris Conference, February 10, 1947, Italy loses Rijeka, Zadar, the Kvarner Islands, almost the whole of Istria; Opens the "questione di Trieste" formed in the free territory, hotbed of future tensions. The Lands passed to Yugoslavia established the people's power. The people's courts, purges, arrests, new killings in sinkholes, more violence. Over two hundred thousand Istrian and Dalmatian leave their land and take refuge in Italy, exiles at home.