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Felici senza Dio. Perché senza religioni si vive meglio - 9788856666229

di Philipp Möller edito da Piemme, 2018

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Informazioni bibliografiche del Libro

  • Titolo del Libro: Felici senza Dio. Perché senza religioni si vive meglio
  • AutorePhilipp Möller
  • Editore: Piemme
  • Collana: Religione Varia
  • Data di Pubblicazione: 2018
  • Genere: religione naturale
  • ArgomentiValori Ateismo
  • Pagine: 288
  • Traduttore: Foli A. M.
  • Dimensioni mm: 220 x 0 x 20
  • ISBN-10: 8856666227
  • ISBN-13:  9788856666229

 

Felici senza Dio. Perché senza religioni si vive meglio: "Quando lessi questa frase su un cartellone pubblicitario in metropolitana, inizialmente, la trovai meno tremenda di altre: se non altro non minacciava il fuoco dell'inferno! Mentre aspettavo l'arrivo del treno, però, continuavo a riflettere su quelle parole che esprimevano, ancora una volta, l'atteggiamento di superbia tipico dei devoti: quello slogan, infatti, presupponeva la mancanza di valori in persone che, come me, non credono in Dio." Da molti intellettuali tedeschi è stato definito un «manuale necessario» per liberarsi dalle follie a cui l'individuo si abbandona nel nome di una fede: oscurantismo, superstizione, intolleranza, violenza, senso di colpa, paura della sessualità, anti-secolarismo. Nell'affrontare tematiche complesse e spinose - l'attendibilità della Bibbia, il mito del "peccato originale", le incongruenze dei Vangeli, la fede come aspirina, il dualismo anima/corpo, l'ora di religione a scuola, l'eutanasia, l'ambiguità del rapporto fra religione e potere - il filosofo Philipp Möller sceglie il taglio semplice della divulgazione, raccontando esperienze dirette e riportando le opinioni di esperti e personaggi chiamati in causa sotto forma di dialogo. La critica arguta alle Chiese e alle religioni, fondata su statistiche e dati verificati, non è mai un attacco astioso, ma una presa d'atto di elementi e fenomeni incontestabili. Un pamphlet avvincente, che affida all'anticlericalismo contemporaneo non tanto il compito di "dare addosso" alla religione, quanto piuttosto di difendere a spada tratta la laicità dello Stato e delle istituzioni.
"When I read this phrase on a billboard on the subway, initially, I found it less terrible than others: if nothing else, it didn't threaten the fire of hell! As I waited for the train to arrive, however, I continued to reflect on those words that expressed, once again, the attitude of pride typical of the devotees: that slogan, in fact, assumed the lack of values in people who, like me, do not believe in God." Many German intellectuals have called it a "necessary manual" to free themselves from the follies to which the individual indulges in the name of a faith: obscurantism, superstition, intolerance, violence, guilt, fear of sexuality, anti-secularism. In addressing complex and thorny issues - the trustworthiness of the Bible, the myth of the "original sin", the inconsistencies of the Gospels, faith as aspirin, soul/body dualism, the hour of religion at school, euthanasia, the ambiguity of the relationship between religion and power - the philosopher Philipp Muller chooses the simple cut of dissemination, telling direct experiences and reporting the opinions of experts and characters. The witty criticism of Churches and religions, based on verified statistics and data, is never an astious attack, but an act of unquestionable elements and phenomena. A compelling pamphlet, which entrusts contemporary anti-clericalism not so much to "give over" to religion, but rather to defend by sword treats the secularity of the state and institutions.

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