Il museo africano - 9788834600597

Il museo africano: "Sentivo dentro di me con urgenza, in quegli anni, il bisogno di partire, del viaggio senza meta per andare ovunque, e insieme il disperato bisogno del ritorno. Insomma, pensavo ai luoghi, allo stare, al tempo, al movimento. Ma con una immensa nostalgia: sì, con una immensa nostalgia di tutto - questo si può capire, essendo molto giovane. Dunque, immaginai e vidi quattro giovani che attraversavano un'America sconfinata, meravigliosa, luminosa e buia come sull'orlo di una catastrofe. Immaginai e vidi un villaggio di montagna vicino al confine austriaco nel quale uno dei quattro viaggiatori si sarebbe rifugiato per sempre. Immaginai amori languidi e furibondi, e li scrissi. Pensai - e lo scrissi - che viaggiando, tornando stando 'dall'altra parte', mai i miei personaggi avrebbero smesso di pensare a quello che avevano perduto." (Giorgio Montefoschi)
"I felt within myself urgently, in those years, the need to leave, of the aimless journey to go everywhere, and together the desperate need for a return. I mean, I was thinking about places, staying, time, movement. But with an immense nostalgia: yes, with an immense nostalgia for everything - this you can understand, being very young. So, I imagined and saw four young people crossing a boundless, wonderful, luminous, and dark America as if on the brink of catastrophe. I imagined and saw a mountain village near the Austrian border where one of the four travelers would take refuge forever. I imagined languid, furious loves, and wrote them. I thought - and wrote - that traveling, coming back 'on the other side', my characters would never stop thinking about what they had lost." (Giorgio Montefoschi)