Giulia Colbert di Barolo. Marchesa dei poveri - 9788831537469

Giulia Colbert di Barolo. Marchesa dei poveri: "Io devo dedicarmi a tutti i miserabili. Io devo scontare i secolari privilegi degli avi, devo saldare i debiti che essi hanno contratto coi paria e con gli sfruttati; devo pareggiare l'implacabile conto che ciascuno di loro ha con la propria coscienza. Sono stata l'amica delle prigioniere. Ho sofferto con loro. Esse lo hanno sentito e mi hanno aperto il loro cuore". Sono parole della marchesa Giulia Colbert di Barolo, donna dell'alta nobiltà francese, originaria della Vandea che visse la sua prima giovinezza nel clima arroventato della Rivoluzione. Alla corte di Napoleone aveva incontrato il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo che divenne suo marito. Una personalità straordinaria, sensibile, colta e dotata di una grande sensibilità religiosa e di una profonda consapevolezza sociale che la spinse, con il marito, a dedicarsi ai poveri di Torino e a battersi per il recupero degli emarginati. Si impegnò per una riforma delle carceri che all'epoca non erano certamente luoghi di recupero, una riforma che avrà risonanza non solo in Italia. Prima donna a ricoprire tale incarico, fu Sovrintendente del carcere femminile di Torino nominata con dispaccio ministeriale e confermata dal re Carlo Alberto. Una riforma, la sua in anticipo sui tempi e che dimostra il coraggio e la lungimiranza di una protagonista dell'800 italiano, segnato dalla presenza creativa del laicato cattolico.
"I have to dedicate myself to all the miserable. I have to discount the age-old privileges of avi, I have to settle the debts that they have contracted with pariah and the exploited; I need to match the relentless account that each of them has with his own conscience. I was the friend of prisoners. I suffered with them. They heard him and they opened their hearts. " They are words of the Marchioness Giulia di Barolo, woman of the French aristocracy Colbert, a native of Vend??e who lived his early youth in the climate if refined of the revolution. At the Court of Napoleon had met the Marquis Carlo Tancredi Falletti of Barolo, who became her husband. An extraordinary personality, sensitive, intelligent and has a great religious sensibility and a deep social consciousness that led her, with her husband, to devote himself to the poor in Turin and to fight for the recovery of the marginalized. He worked for prison reform, which at the time were certainly not places of recuperation, a reform that will have resonance not only in Italy. First woman to serve in that position, he was Superintendent of the women's prison of Turin appointed by ministerial dispatch and confirmed by King Charles Albert. His reform ahead of its time and demonstrating the courage and foresight of a protagonist of Italian 800, marked by creative presence of the Catholic laity.