La voce delle mani. Quattro donne in scena: Io e Giovanna-La moglie-Mi chiamo E.-Recita straordinaria - 9788896158043

La voce delle mani. Quattro donne in scena: Io e Giovanna-La moglie-Mi chiamo E.-Recita straordinaria: "La voce delle mani" - il titolo scelto per questa raccolta di testi teatrali - richiama alla gestualità del corpo, a un linguaggio che in teatro è fondamentale. Così le mani possono essere vettore d'inquietudine e rappresentare solitudine, disperazione ma anche voglia di riscatto come nel caso delle protagoniste delle quattro pièce. Eroine o donne come tutte le altre, le figure femminili che raccontano sono personaggi reinventati dalla storia o figure di pura fantasia. Connotate da rimorsi, sensi di colpa, abbandoni. "Storie di ethos e pathos, nonché d'eterodosso eros, si potrebbero dire. Di violente o tenere conversioni e resurrezioni. Di doppi o tripli specchi figurali, in cui la Donna si fa tale dalla comune Femmina e da Donna assurge poi a Persona, quando non anche a Mito o ad Archetipo sovratemporale, come accade, in queste scritture, a Giovanna d'Arco o a Eleonora Pimentel Fonseca o a Emma Hamilton. Dimostrandoci così che il principio di ogni rappresentazione e trasfigurazione è lì, in lei, nell'oscuro regno delle "Madri", per dirla con Jung, e non nell' "altro da lei" - nel maschio, o il padre, o il marito od il fratello. O, in altri termini, nell'Uomo. E che, anzi, quest'ultimo, è della Donna solo un'ombra surrettizia, una mera "mancanza all'essere". (Dalla prefazione di Enzo Moscato)
"The voice of the hands"--the title chosen for this collection of plays-body gestures, reminiscent of a language in the theater is crucial. So your hands can be vectors of restlessness and represent loneliness, despair but also desire for redemption as in the case of the protagonists of the four piece. Heroines or women like any other, the female figures that tell are reinvented characters from history or figures of pure fantasy. Characterized by remorse, guilt, abandonment. "Stories of ethos and pathos, as well as unorthodox eros, you might say. Of violent or hold conversions and resurrections. To double or triple figural mirrors, in which the woman is such a common Female and Female rises then per person, when not even a Myth or supratemporal Archetype, as it happens, in these writings, Joan of arc or Eleonora Fonseca Pimentel or Emma Hamilton. By showing so that the principle of each performance and Transfiguration is there, you, into the dark realm of "mothers", to quote Jung, and not in the "other than you"-in the male or the father or husband or brother. Or, in other words, in humans. And that, indeed, the latter is just a shadow woman surreptitiously, a mere "absence". (From the preface of Enzo Moscato)