Henri Desbarbieux. Verdun 1916. Un'opera antimilitarista dimenticata - 9788827850374

Henri Desbarbieux. Verdun 1916. Un'opera antimilitarista dimenticata: Un progetto dell'associazione culturale Arte Grande Guerra. "Henri Desbarbieux. Verdun 1916. Un'opera antimilitarista dimenticata" presenta la raccolta "Verdun" dell'artista-soldato Henri Desbarbieux, composta da quattordici incisioni, a tutt'oggi interamente omessa dagli studi dedicati all'arte della Grande Guerra. Realizzata nel 1916, anno in cui il saliente francese fu teatro di uno dei più terribili scontri della Prima guerra mondiale, la raccolta rivela la volontà di scandagliare in profondità la realtà della guerra, propria a un maestro che dalla partecipazione al conflitto ha tratto materia per un accorato e incisivo appello antiretorico e antimilitaristico. Desbarbieux più che rappresentare i singoli avvenimenti della battaglia, volle rendere visibile l'invisibile: mostrare gli effetti esiziali dei combattimenti all'interno della scatola cranica dei soldati. Per fare ciò, imboccò la via di un personalissimo espressionismo, scelta stilistica, non germogliata in seno ad alcun movimento di avanguardia, ma declinata in totale autonomia. Il risultato è una riflessione originale e profonda, tutta da meditare e ancora attualissima, sulla natura intrinseca della guerra.
A project of the Cultural Association art Great War. "Henri Desbarbieux. Verdun 1916. A forgotten Antimilitarian work "presents the collection" Verdun "of the artist-soldier Henri Desbarbieux, composed of fourteen engravings, still entirely omitted from the studies devoted to the art of the Great War. Realized in 1916, the year in which the salient French was the scene of one of the most terrible clashes of the First World War, the collection reveals the will to deeply fathom the reality of the war, its own to a master who from the participation in the conflict has Tract matter for a heartfelt and incisive anti-rhetorical and antimilitaristic appeal. Desbarbieux more than representing the individual events of the battle, wanted to make visible the invisible: to show the unbiased effects of the fights inside the cranial box of the soldiers. To do this, he took the path of a personal expressionism, stylistic choice, not sprouted in any movement of avant-garde, but declined in total autonomy. The result is an original and profound reflection, all to be meditated and still topical, on the intrinsic nature of war.