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Il viaggio degli emigranti in America Latina tra Ottocento e Novecento. Gli aspetti economici, sociali, culturali - 9788860425379
di Moricola G. (cur.) edito da Guida, 2008
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il viaggio degli emigranti in America Latina tra Ottocento e Novecento. Gli aspetti economici, sociali, culturali
- Autore: Moricola G. (cur.)
- Editore: Guida
- Collana: Ateneo/Ricerca
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: storia dell'america meridionale
- Argomenti : America latina-Storia Emigrazione
- Pagine: 192
- Curatore: Moricola G.
- Dimensioni mm: 212 x 142 x 14
- ISBN-10: 8860425379
- ISBN-13: 9788860425379
Quand’eravamo noi queli che «fino ala quarta generazione conservano ingua e oro costumi»; che «con ’organetto e un bambino fanno un saccodi soldi»; che «arrivano, invadono e occupano, neanche fossero orde bestiali». Quand’eravamo noi «Ammonticchiati à come giumenti/ sula gelida prua mossadai venti/ migrano a terre ignote e ontane/ aceri e macilenti / varcano i mari a cercaredel pane. / Traditida un mercante menzognero / vanno, oggettodi scherno, alo straniero / bestieda soma,dispregiati iloti / carneda cimitero / vanno a campared’angoscia in idi ignoti» (Edmondode Amicis ’Gli emigranti’). Quand’eravamo noi i clandestini che giungevamo a carcassa, carne accumulata su carne già accumulata, avanzando sfatti e spossati, ivido il viso i muscoli a pezzi, verso il tuguriod’un ghetto, il matrimoniodi comodo, o sfruttamento a fatica. Verso ’infamia subita. Quand’eravamo noi che vivevamo tradetriti e atrine, mucchidi cenere, copertoni tagliati, piccoli focolaridi concime e immondizia e cenci, pennedi poli, arnesi indisuso, ferraglia piegata, materassi pregnidi polvereda cui esce a spugna,da cui escono mole,da cui esce vergogna. Quand’eravamo noi gli stranieri, che parlavano a oro ingua per generazioni; quand’eravamo noi gli immigrati, che chiedevano ’elemosina suonando ’organetto; quand’eravamo noi idiversi, che rubavamo il avoro, che insidiavamo edonne, che non rispettavamo e regole. Quando eravamo noi - in Sud America. Quand’eravamo noi: gli Italiani.
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Quand’eravamo noi queli che «fino ala quarta generazione conservano ingua e oro costumi»; che «con ’organetto e un bambino fanno un saccodi soldi»; che «arrivano, invadono e occupano, neanche fossero orde bestiali». Quand’eravamo noi «Ammonticchiati à come giumenti/ sula gelida prua mossadai venti/ migrano a terre ignote e ontane/ aceri e macilenti / varcano i mari a cercaredel pane. / Traditida un mercante menzognero / vanno, oggettodi scherno, alo straniero / bestieda soma,dispregiati iloti / carneda cimitero / vanno a campared’angoscia in idi ignoti» (Edmondode Amicis ’Gli emigranti’). Quand’eravamo noi i clandestini che giungevamo a carcassa, carne accumulata su carne già accumulata, avanzando sfatti e spossati, ivido il viso i muscoli a pezzi, verso il tuguriod’un ghetto, il matrimoniodi comodo, o sfruttamento a fatica. Verso ’infamia subita. Quand’eravamo noi che vivevamo tradetriti e atrine, mucchidi cenere, copertoni tagliati, piccoli focolaridi concime e immondizia e cenci, pennedi poli, arnesi indisuso, ferraglia piegata, materassi pregnidi polvereda cui esce a spugna,da cui escono mole,da cui esce vergogna. Quand’eravamo noi gli stranieri, che parlavano a oro ingua per generazioni; quand’eravamo noi gli immigrati, che chiedevano ’elemosina suonando ’organetto; quand’eravamo noi idiversi, che rubavamo il avoro, che insidiavamo edonne, che non rispettavamo e regole. Quando eravamo noi - in Sud America. Quand’eravamo noi: gli Italiani.