Il rischio. Da Pascal a Fukushima - 9788833925035

Il rischio. Da Pascal a Fukushima: Viviamo in un mondo più rischioso, o siamo noi donne e uomini del XX secolo angosciati dai cambiamenti - che abbiamo una percezione deformata della realtà? Alle soglie di una "nuova modernità", la scienza sembra incapace di tenere sotto controllo l'incertezza, che aveva domato grazie al calcolo della probabilità e alla statistica. Le nuove scoperte scientifiche hanno esiti difficili da prevedere e controllare. Questo libro tratta di rischi - piccoli e grandi, naturali e tecnologici - che minacciano di stravolgere la nostra esistenza e di mettere a repentaglio, in alcuni casi, la sopravvivenza della specie umana. Quali di questi rischi siamo disposti a correre, di quali strumenti disponiamo per gestirli? La risposta tocca questioni culturali, etiche e soprattutto politiche: il rapporto tra individuo e istituzioni, tra comuni cittadini ed "esperti", tra ragione ed emozione. Di fronte al pencolo è normale reagire con un istinto primordiale: la paura. Ma la paura è la nemica dell'"intelligenza" del rischio, indispensabile per far fronte alle sfide inedite del nostro tempo.
We live in a world that is more risky, or are we women and men of the 20th century-distressed by changes-we have a distorted perception of reality? On the threshold of a new modernity ", science seems unable to keep tabs on the uncertainty which had tamed thanks to the calculation of probability and statistics. New scientific discoveries have outcomes that are difficult to predict and control. This book is natural and technological risks-large and small-that threaten to disrupt our lives and, in some cases threatening the survival of the human species. Which of these risks we are willing to take, what tools do we have to manage them? The answer touches on cultural, ethical issues and especially policies: the relationship between individuals and institutions, between ordinary citizens and "experts", between reason and emotion. Opposite is normal being warded off react with a primal fear. But fear is the enemy of "intelligence" of the risk, which is essential to cope with the unprecedented challenges of our time.