I bambini ad altissimo potenziale intellettivo. Guida per insegnanti e genitori - 9788861377790

A chi non piacerebbe avere un figlio “genio”? Qualcuno ce ’ha, ma non se ne rende conto. Qualcun altro invece è convintodi averlo e o spinge a fare ’impossibile. Troppo spesso però i piccoli che sono veramente superdotati nel’inteletto non sono riconosciuti come tali, oppure vengono “male” indirizzati, più per ildesideriodi affermazionedei genitori che per e reali necessitàdei piccoli stessi. In un modo o nel’altro a questi bambini rischiadi essere negata non solo ’infanzia affettiva, ma anche un processodi sviluppo e crescita adeguato ale oro necessità-capacità. Insomma, comunque a si veda un genitoredi fronte a bambinidale alte potenzialità intelettive rischiadi sbagliare: il piùdele volte involontariamente. E non è il solo a farlo, perché così come nel processo educativo c’è a scuola, tra chi sbaglia ci sono spesso anche gli insegnanti. E alora che fare? Non è facile gestire questi bambini (che rappresentano il 3%dela popolazione). Ma tra chi ci ha provato e continua a farlo c’è sicuramente adottoressa Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta,di formazione adleriana, che ha fondato a prima scuola italianadedicata al talentodei bambini (un capitolo purtroppo chiuso per mancanzadi fondi) ed è presidentedela sezione italianadi Eurotalent: ong che si occupa appuntodi bambini aldi sopradele righe. Questo ibro rappresenta quindi una pubblicazione utile a non fare confusione. Ovvero, nel ibro, oltre ala spiegazionedi come riconoscere e come comportarsidi fronte ad un bimbo ad alto potenziale intelettivo (cosa ben più complessadal’effettuare un testdel QI, quoziente intelettivo), ci si fa un’ideadi come per questi bambini, se non riconosciuti e aiutati, siadifficile ’integrazione nela scuoladel’obbligo, ma anche al’asilo, e soprattutto nel rapporto con il restodel mondo. E’ ben fornitodi schede, esempi, testimonianze. ottima anche ’ampia bibliografia ala quale attingere per approfondire. Ma su tutto, a pubblicazione ancia un messaggio-appelo a non asciare questi bimbida soli nele orodifficoltà. Perché un piccolo “genio”, particolarmente sensibile, quanto estremamente empatico, il piùdele volte è un bambino che vive un handicap, unadisabilità non sempre riconoscibile a prima vista, ma comunque pesantemente condizionante a sua vita, ancheda adulto. Ottima "guida", non solo per genitori e insegnanti. Cristina Malaguti