La voce del ghiaccio. Gli ottomila in inverno: il mio sogno quasi impossibile - 9788817063227

La voce del ghiaccio. Gli ottomila in inverno: il mio sogno quasi impossibile: Questo libro è nato perché, a 44 anni e con 44 spedizioni alle spalle, Simone Moro - nel mezzo della sua straordinaria carriera alpinistica - ha sentito l'esigenza di raccontarsi e soprattutto di mettere a fuoco il senso di quello che lui definisce il suo sogno "quasi impossibile": la scelta di affrontare le massime vette del pianeta nella stagione più ostile, l'inverno. Fin qui nulla di strano. Se però aggiungete che, per Simone, il richiamo della montagna è irresistibile e che sedersi davanti a un computer significa consegnarsi a un'attività "troppo statica per muscoli nel pieno del vigore", le cose si complicano un po'. Per la prima volta nella storia della letteratura di montagna, questo libro è stato scritto quasi interamente durante un'ascensione a un ottomila in inverno, il Nanga Parbat, che Simone ha intrapreso alla fine del dicembre 2011: solo lì ha trovato l'ispirazione e la concentrazione necessarie per ritornare con la memoria alle sue imprese passate, lì ha corretto le bozze nelle soste al campo base, oltre a inviare, subito dopo averle scattate, testimonianze fotografiche che costituiscono il secondo dei due inserti (il primo riguarda le sue spedizioni precedenti). "La voce del ghiaccio" ha preso dunque forma in circostanze eccezionali e forse anche per questo è una lettura significativa non solo per gli appassionati di montagna.
This book came about because, at 44 years old and with 44 shipments behind, Simone Moro-in the middle of his extraordinary career-climbing has felt the need to tell and mostly focus on the meaning of what he calls his dream "almost impossible": the choice to face the highest peaks on the planet in the most hostile season, winter. So far nothing strange. However, if you add that, for Simon, the mountains are calling is irresistible and that sit in front of a computer means to surrender to a task "too static brawn in full force," things get complicated a bit. For the first time in the history of mountain literature, this book was written almost entirely during an ascent to an eight-thousander in winter, on Nanga Parbat, which Simone undertook in late December 2011: just there he found inspiration and concentration needed to return with the memory of its past undertakings, there he proofread in the parks at base camp , in addition to sending, right after you take them, photographic evidence that constitute the second of the two inserts (one relates to its previous expeditions). "The voice of the ice" took shape in exceptional circumstances and therefore perhaps also for this significant reading not only for mountain lovers.