Così piangevano. Il cinema melò nell'Italia degli anni Cinquanta - 9788860365828

Così piangevano. Il cinema melò nell'Italia degli anni Cinquanta: Nel cinema italiano non si è mai pianto così tanto come negli anni cinquanta. E mai si sono viste tante protagoniste femminili. Le platee del nostro paese sono conquistate dai mèlo di Raffaello Matarazzo, con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson, nei quali confluiscono le eredità della sceneggiata napoletana e del romanzo d'appendice, gli scenari del neorealismo e la novità del fotoromanzo. Donne piangenti o perdute, mariti emigrati o reduci: personaggi che parlano a un pubblico che è l'ultimo dell'Italia contadina. Eppure, in questi film non solo si dà vita a un nuovo divismo, quello delle Mangano, delle Bosè e delle Loren, ma matura anche il grande cinema moderno: le eroine di Antonioni nascono qui, mentre registi come Lattuada, Comencini, Cottafavi caricano il mèlo di spinte trasgressive. E su questo immaginario lavorerà astutamente, da subito, un nuovo mezzo: la tv. Il cinema strappalacrime è al centro di un gioco di incroci e di mutazioni: tra autori e genere, tra film e aspettative del pubblico, tra nuovo sistema dei media e antiche forme di spettacolo popolare, mentre si affaccia la "prima generazione" di giovani. Il saggio di Emiliano Morreale parla di film e non solo, tracciando una mappa dell'"immaginazione melodrammatica" nel nostro paese. In un periodo in cui la condizione femminile è uno dei momenti di maggior contraddizione della società, il cinematografo è un luogo di evasione e consolazione, ma anche di inquietudini e tensioni che diventano immagini, metafore volontarie o casuali.
In Italian cinema has never cried so much as in the 1950s. And never have so many female protagonists. Audiences of our country are conquered by Melo by Raffaello Matarazzo, with Amedeo Nazzari and Yvonne Sanson, where the legacy of Alyce and Feuilleton, scenarios of neorealism and the novelty of the picture story. Weeping women or lost, husbands emigrated or veterans: characters who speak to an audience that is the latest of rural Italy. And yet, in these films not only gives life to a new star system, that of Mangano, of Bos?? and Loren, but also mature large modern cinema: Antonioni's heroines are born here, while directors like Lattuada, Comencini, Cottafavi load the transgressive pushes Melo. And on this fictional work shrewdly, from the start, a new medium: television. Sob cinema is in the middle of a game of crossings and mutations: between authors and genre, between movie and audience, between new media and old forms of popular show, while overlooking the "first generation" of young people. Emiliano Morreale's essay talks about the film and not just by drawing a map of the "melodramatic imagination" in our country. At a time when the status of women is one of the most contradictory society, cinema is a place of escape and solace, but also of anxiety and tension which become images, metaphors or is random.