Io lo conoscevo bene. Viaggio semiserio nei personaggi di Ugo Tognazzi - 9788898762019

Io lo conoscevo bene. Viaggio semiserio nei personaggi di Ugo Tognazzi: La filmografia di un interprete prolifico e sfaccettato come Ugo Tognazzi è stata spesso ridotta ad alcune icone indelebili a cui l'attore ha dato vita, come il Primo Arcovazzi de "Il federale" oppure il Lello Mascetti di "Amici miei", o ancora il protagonista de "Il vizietto". "Io lo conoscevo bene" è un percorso attraverso alcune delle figure più rappresentative a cui Ugo Tognazzi ha prestato il suo corpo e le sue competenze attoriali. È un viaggio attraverso i personaggi comici, inquieti, laidi, grotteschi, malinconici da lui interpretati che ne rivelano l'arte e l'essenza. Sono trenta le opere che vengono qui analizzate, scavate, vivisezionate. Pellicole molto diverse per epoca, genere, autore che vengono indagate in relazione alla presenza e alla recitazione di Ugo Tognazzi. Studiosi e critici di provenienza diversa affrontano, ciascuno con i propri ferri del mestiere, uno o più film. Ne emerge un ritratto caleidoscopico ma singolarmente unitario: l'attore brillante dei primi film-rivista, visto da vicino, non è così distante, come a prima vista potrebbe apparire, dalle interpretazioni più dolenti e inquiete di Bernardo Bertolucci o Ettore Scola.
The Filmography of prolific and multifaceted interpreter as Ugo Tognazzi was often reduced to a few indelible icons in which the actor has created, as the first federal "or the" Il Arcovazzi Lello Mascetti of "my friends", or the star of "the habit". "I knew him well" is a journey through some of the most representative figures that Talbot has lent her body and her acting skills. And a trip through the Comic characters, restless, crusty, grotesque, melancholic he interpreted that reveal the art and essence. Thirty works that are analyzed here, dug, you vivisect. Very different films by era, genre, author that are investigated in relation to the presence and acting by Ugo Tognazzi. Scholars and critics from different backgrounds, each with their own tools of the trade, one or more movies. The result is a kaleidoscopic portrait but singularly brilliant actor of the first film unit-magazine, seen up close, not so distant, as might appear at first glance, the most painful and restless interpretations of Bernardo Bertolucci or Ettore Scola.