Selvapiana. Una Curtis di una Signoria monastica dalle origini al dominio di Firenze - 9788865418512

Selvapiana. Una Curtis di una Signoria monastica dalle origini al dominio di Firenze: Il castello di Selvapiana è menzionato, per la prima volta, in una donazione del 1232, quando il figlio di uno sconosciuto Taddeo lo sottometteva alla Chiesa romana. Intorno al 1274, Selvapiana apparteneva alla signoria dell'abbazia del Trivio (Montecoronaro) con la quale i discendenti di Taddeo, nominati Della Faggiola, condividevano il potere. Uguccione di Rainerio Della Faggiola, al principio della sua esperienza signorile, ma già famoso condottiere nell'Italia centro-settentrionale, custodiva insieme ai suoi fratelli il castello di Selvapiana e alla fine del XIII secolo lo aveva anche fortificato. È attendibile che nei primi anni del Trecento, Uguccione abbia ospitato Dante Alighieri nei suoi castelli «ne' monti vicini ad Orbino» - tra i quali non possiamo escludere quello di Selvapiana - come testimonia Giovanni Boccaccio nel suo "Trattatello in laude di Dante", e come vuole anche la tradizione. Alla fine degli anni Venti del XIV secolo, quasi tutto il potere della signoria del Trivio era passato nelle mani dei Della Faggiola. Dalla spartizione dei castelli e dei territori di quella casata, Selvapiana toccò a Paolozzo, poi a Cionarino e dopo di lui a un altro Paolozzo. Quest'ultimo tenne il castello fino al 1404, quando diventò un raccomandato del comune di Firenze. Nel 1424, passò dalla parte del duca di Milano e guerreggiò contro i fiorentini i quali, nel 1431, lo spogliarono di tutti i suoi averi. Il paese, quindi, fu aggiunto alle altre località della Val di Bagno che i Gambacorti tenevano sotto l'accomandigia di Firenze e quando questi ultimi decisero di lasciare
The castle of Selvapiana is mentioned, for the first time, in a donation of 1232, when the son of a stranger Taddeo submitted it to the Roman Church. Around 1274, Selvapiana belonged to the lordship of the abbey of the Trivio (Montecoronaro) with which the descendants of Taddeo, appointed Della Faggiola, shared power. Uguccione by Rainerio Della Faggiola, at the beginning of his stately experience, but already famous leader in north-central Italy, kept with his brothers the castle of Selvapiana and at the end of the thirteenth century had also fortified it. It is reliable that in the early years of the 14th century, Uguccione hosted Dante Alighieri in his castles "in the mountains near Orbino" - among which we cannot exclude that of Selvapiana - as evidenced by Giovanni Boccaccio in his "Trattatello in laude di Dante", and as tradition also wants. By the end of the 1920s, almost all the power of the lordship of the Trivio had passed into the hands of Della Faggiola. From the partition ingesting of the castles and territories of that house, Selvapiana was in Paolozzo, then in Cionarino and after him to another Paolozzo. The latter held the castle until 1404, when it became a recommendation of the municipality of Florence. In 1424, he came to the side of the Duke of Milan and fought against the Florentines who, in 1431, stripped him of all his possessions. The village, then, was added to the other resorts of the Val di Bagno that the Gambacortis kept under the accontrol of Florence and when the latter decided to leave