Consigli per essere un bravo immigrato - 9788869937484

Consigli per essere un bravo immigrato: Siete scampati alla guerra, alla fame, ai pericoli dei viaggi clandestini. Adesso che siete finalmente in un luogo dove forse avrete qualche possibilità di rifarvi una vita, dovete però convincere una commissione di estranei che avete avuto valide ragioni per sopportare tutto ciò. A Ismail, un ragazzo gambiano, non hanno creduto, e adesso gira con un pezzo di carta in tasca nel quale si attesta che la sua storia non è plausibile. Ma perché, si chiede Ismail? Quali caratteristiche deve avere il racconto di una vita perché appaia convincente? La stessa domanda se la pone Elvira, una scrittrice italo-bosniaca, arrivata in Italia vent'anni prima di lui. Dal dipanarsi delle loro vicende, nasce il racconto - sul filo dell'assurdo - dell'imprevedibile violenza della burocrazia. Muovendosi tra scomparse, nostalgie e rabbia, con l'ostinato desiderio di salvaguardare la propria dignità e sfuggire allo stereotipo dell'immigrato, i due protagonisti riflettono, non senza ironia, sul potere che traccia il confine tra verità incredibili e finzioni accettabili senza considerare che la vita troppo spesso supera di gran lunga la fantasia.
You have escaped the war, the hunger, the dangers of clandestine voyages. Now that you are finally in a place where you may have some chance to make a living, you must convince a committee of strangers that you have had valid reasons to endure all this. Ismail, a Gambian boy, did not believe, and now turns with a piece of paper in his pocket in which he certifies that his story is not plausible. But why, you ask Ismail? What characteristics must the story of a life have to appear convincing? The same question arises if Elvira, a Bosnian-Italian writer, arrived in Italy twenty years before him. From the unraving of their vicissitudes, the story arises-on the edge of the absurd-of the unpredictable violence of bureaucracy. Moving between disappearances, nostalgia and anger, with the stubborn desire to safeguard their dignity and escape the stereotype of the immigrant, the two protagonists reflect, not without irony, on the power that traces the boundary between incredible truths and fictions Acceptable without considering that life too often exceeds the imagination by far.