Albania. Tra crimini e miraggi - 9788832826661

Albania. Tra crimini e miraggi: Dopo avere vissuto la schiavitù sotto tre Imperi - Romano, Bizantino e Ottomano -, la diaspora nei Balcani e l'occupazione fascista, dal secondo dopoguerra il popolo albanese è stato schiacciato da una delle dittature più anacronistiche e crudeli del secolo, quella dello stalinista Enver Hoxha. L'Albania è riemersa dall'oscurità solo nella primavera del 1991, quando migliaia di migranti albanesi lasciarono i margini della storia europea a bordo di imbarcazioni di ogni tipo: l'Italia scopriva di essere una terra promessa, un miraggio di libertà distante solo un braccio di mare. Besnik Mustafaj è uno degli intellettuali reinventati politici che si sono battuti per la caduta del regime comunista, e che hanno avviato la ricostruzione del Paese dalle sue macerie. In questo libro, scritto a ridosso degli eventi e aggiornato a quasi trent'anni di distanza, l'autore racconta la delicata ma entusiasmante transizione verso la democrazia e analizza gli errori commessi dalla sua generazione, cercando di capire perché l'Albania non è ancora il Paese che sognava di diventare.
After living slavery under three empires - Roman, Byzantine and Ottoman - the diaspora in the Balkans and the fascist occupation, since the Second World War the Albanian people have been crushed by one of the most anachronistic and cruel dictatorships of the century, that of the Stalinist Enver Hoxha. Albania resurfaced from obscurity only in the spring of 1991, when thousands of Albanian migrants left the margins of European history aboard boats of all kinds: Italy discovered that it was a promised land, a mirage of freedom only a long way away. arm of the sea. Besnik Mustafaj is one of the political reinvented intellectuals who fought for the fall of the communist regime, and who initiated the reconstruction of the country from its rubble. In this book, written close to events and updated almost thirty years later, the author recounts the delicate but exciting transition to democracy and analyzes the mistakes made by his generation, trying to understand why Albania is not still the country he dreamed of becoming.