Lancette - 9788826053196

Lancette: Un giovane orologiaio appassionato di musica e ossessionato dallo scorrere continuo del tempo si imbatte quasi per caso in una frenetica e distopica avventura che gli farà scorgere una luce nel buio della monotonia e della banalità che avvolge la sua esistenza. Insieme al suo fidato assistente di lavoro verrà catapultato in una non definita Città dove un'organizzazione di pazzi sadici è alla ricerca di ciò che potrebbe cambiare le sorti dell'umanità, di ciò che già diversi anni prima ha alleviato le sofferenze di migliaia di persone destinate ai Campi della Morte durante la Grande Guerra. Attraverso gli occhi, le parole e i pensieri dei personaggi del racconto ci rendiamo protagonisti di un affascinante viaggio nei più differenti luoghi e nelle più diverse sfumature della quarta dimensione: il tempo. Davvero l'uomo non può fare nulla per controllarlo così come riesce invece bene alla natura? Le nostre azioni sono state, sono e saranno sempre destinate a perdersi tra i meccanismi e le sottili lancette di un orologio? Deve probabilmente esistere qualcosa a noi tangibile che ci permetta di utilizzare i secondi a nostro piacimento, giocare con le ore; il tutto che serva per noi stessi o per una giusta causa esterna. E per un eterno ritorno un po' meno irraggiungibile.
A young watchmaker music lover and obsessed with continuous flow of time comes across quite by chance in a frantic and dystopian adventure that will see a light in the darkness of the monotony and the banality that surrounds its existence. Together with his trusty Sidekick will be catapulted into an undefined city where an organization of crazy sadists is looking for what might change the destiny of humanity, of what already several years before relieved the suffering of thousands of people destined for death camps during World War I. Through the eyes, the words and thoughts of the characters of the story we are protagonists of a fascinating journey in different places and in different shades of the fourth dimension: time. Indeed the man can't do anything to control it as well as manages instead good for nature? Our actions have been, are and will always be destined to get lost between the mechanisms and thin hands of a clock? Should probably be something tangible to us to enable us to use the seconds at our leisure, play with the hours; all that's for for ourselves or for external cause. And for an eternal return a little less elusive.