Sul filo di lana. Come riconnetterci gli uni con gli altri - 9788804721635

Sul filo di lana. Come riconnetterci gli uni con gli altri: Il lavoro a maglia è una metafora perfetta, non solo per parlare di ricordi personali, vicende sentimentali e aneddoti familiari, ma anche, ampliando la prospettiva, per raccontare meccanismi globali economici e politici. Ce lo dimostra Loretta Napoleoni in questo libro che tratta di sociologia e di politica, ma è anche un doloroso viaggio alla scoperta di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse. Il viaggio della maglia ha inizio tra il 6000 e il 4000 a.C., quando i nostri progenitori avevano messo a punto un metodo rudimentale per creare degli indumenti e ripararsi così dalle intemperie, e prosegue attraverso il medioevo e il rinascimento con le corporazioni di lavoratori dell'arte della lana e il successo in tutta Europa dei filati e tessuti italiani. Passa per la rivoluzione francese, con le sue "tricoteuses" che sferruzzavano sedute davanti alla ghigliottina, e per quella americana cui hanno contribuito le pioniere, le famose «api che sferruzzano», per arrivare alla Grande Guerra, quando gli indumenti di lana fatti a mano da chi stava a casa hanno contribuito a tener caldi i soldati in trincea, e alla seconda guerra mondiale, quando le spie-magliaie si sono servite della maglia come di un codice segreto per inviare messaggi che non dovevano essere intercettati. Dopo un periodo di stasi, il lavoro a maglia è poi tornato alla ribalta negli anni Sessanta con il movimento hippie, diventando uno strumento di rifiuto dell'omologazione e del consumismo imposti dal «sistema». In anni recenti le neuroscienze hanno scoperto che i tessuti fatti ai ferri sono ottimi per rappr
Knitting is a perfect metaphor, not only to talk about personal memories, sentimental events and family anecdotes, but also, expanding perspective, to tell global economic and political mechanisms. Loretta Napoleoni demonstrates this in this book about sociology and politics, but it is also a painful journey to discover oneself, one's limits and her own resources. The journey of the jersey begins between 6000 and 4000 BC, when our progenitors had devised a rudimentary method to create garments and shelter themselves thus from the weather, and continues through the Middle Ages and the Renaissance with the guilds of workers in the art of wool and the success throughout Europe of Italian yarns and fabrics. It passes through the revolution French, with its "tricoteuses" that sat in front of the guillotine, and for the American revolution to which the pioneers contributed, the famous "bees that lash", to get to the Great War, when the wool garments Handmade by those who stayed at home helped keep the soldiers warm in the trenches, and in World War II, when the spies-knitter used the shirt as a secret code to send messages that were not to be intercepted. After a period of stasis, knitting returned to prominence in the 1960s with the hippie movement, becoming an instrument of rejection of the approval and consumerism imposed by the "system". In recent years, neuroscience has found that iron-made tissues are great for