Vincenzo Padula - 9788832040036

Vincenzo Padula: Il saggio di Vincenzo Napolillo non si arresta ai giudizi di Francesco De Sanctis, di Benedetto Croce, di Carlo Muscetta e Attilio Marinari, ma va oltre attraverso una lettura meditata della notevole produzione paduliana mostrando l'impegno dello studioso, che non ha schemi ideologici da esibire o addirittura iconoclastici, e la serenità del critico imparziale e accorto. Padula non fu un fochista che accendeva i fuochi della rivoluzione: cercò dal pulpito e dalla stampa del "Bruzio" di piegare e rovesciare il diritto della forza dei galantuomini nella forza del diritto, aprendo dentro e fuori la Calabria ottocentesca un filone di concreta e rilevante prosa giornalistica e un linguaggio poetico che non si abbandona ai sensi di voluttà peccaminosa, ma seconda il gusto romantico con strofe e canti popolareschi.
The essay by Vincenzo Napolillo does not stop on reviews of Francesco De Sanctis, Benedetto Croce, by Carlo Muscetta and Attilio Marinari, but goes further through a reading of meditated substantial production paduliana showing the commitment of the scholar, who has ideological schemas to exhibit or even impartial critic, iconoclastic and serenity and noticed. P was a Stoker who lit the fires of revolution: he sought from the pulpit and the press of "Bruzio" to bend and overthrow the law of force of the gentry in the force of law, opening up in and out of the 19th century a strand of concrete and Calabria relevant journalistic prose and a poetic language that no one gets left under sinful voluptuousness, but according to the romantic style with stanzas and song communal.