Primo comandamento. Paure cosmologiche e fondazione del mondo - 9788896013960

Primo comandamento. Paure cosmologiche e fondazione del mondo: Questi pensieri sono per i non credenti. Per coloro che, in assenza della fede, reggono il mondo con il coraggio che giunge da una oscura credenza nell'uomo e nella sua capacità di agire per qualcosa di grande. La loro audacia è per certi aspetti superiore a quella dei credenti. Questi pensieri sono anche per i credenti. Per coloro che reggono il mondo con la fede, con la preghiera e l'azione orientata al futuro. Per essi la fede è un'invisibile rete che tiene in correlazione fondamentale le cose. Credenti e non credenti non sono nemici. Sono sotto lo stesso cielo con diversa posizione mentale, ma in un medesimo ordine ontologico. Il loro problema è di trovare una strada comune, benché solcata da differenti sentieri, per riconoscere quell'ordine. In questa ricerca i non credenti sono amati dai credenti, perché rappresentano quella parte nascosta in cui ogni uomo di fede conserva gelosamente la sua necessaria riserva di miscredenza. La fondazione del mondo non risiede solamente dietro le impenetrabili cortine cosmologiche, che rappresentano la meta della ricerca scientifica. La fondazione del mondo è, infatti, un postulato dell'esistenza che costruisce la propria biografia con l'azione e la contemplazione, poiché combatte ogni momento contro le minacce e le paure cosmologiche. Diceva Platone: "Siamo come delle sentinelle e non possiamo esimerci da questo impegno né lasciare il posto" (Fedone 62b). Il primo comandamento è la trama nascosta che accomuna tutti coloro che, credenti o non credenti, sentono la spinta incontenibile a costruire il mondo.
These thoughts are for unbelievers. For those who, in the absence of faith, rule the world with the courage that comes from a dark belief in man and his ability to act for something great. Their boldness is in some respects superior to that of believers. These thoughts are also for believers. For those who rule the world with faith, prayer and future-oriented action. For them, faith is an invisible network that keeps things in fundamental correlation. Believers and non-believers are not enemies. They are under the same sky with different mental position, but in the same ontological order. Their problem is to find a common path, albeit crossed by different paths, to recognize that order. In this search non-believers are loved by believers, because they represent that hidden part in which every man of faith jealously guards his necessary reserve of unbelief. The foundation of the world does not lie only behind the impenetrable cosmological curtains, which represent the goal of scientific research. The foundation of the world is, in fact, a postulate of existence that builds its biography with action and contemplation, since it fights every moment against cosmological threats and fears. Plato said: "We are like sentinels and we cannot exempt ourselves from this commitment or leave our place" (Phaedo 62b). The first commandment is the hidden plot that unites all those who, believers or non-believers, feel the irrepressible urge to build the world.