La salvezza senza fede - 9788807819483

La salvezza senza fede: "Il neopaganesimo può essere variamente definito e interpretato. In questo caso per neopaganesimo si deve, però, intendere quell'atteggiamento, o quel punto di vista, che coincide con l'etica del finito o che comunque l'assume come propria." Inizia così la riflessione di Salvatore Natoli che ruota attorno al tema del neopaganesimo e della sua etica, nell'accezione di visione del mondo e senso, ethos, ossia costume e abitudine, più che regola e dovere. Etica del finito significa dunque comprendersi a partire dalla propria finitudine. Il neopaganesimo è quindi costitutivamente non cristiano, anche se non necessariamente anticristiano; il cristianesimo postula infatti una finitudine, ma è quella propria della creatura di Dio, non quella naturale del mortale. Il paganesimo cui Natoli fa riferimento è quello della visione greca del mondo, per cui la misura della finitudine è invece solo la morte; quindi il finito finché esiste è degno di esistere e l'uomo deve valorizzarsi nel tempo, mantenersi fedele al presente, essere all'altezza della propria morte. Per vivere il finito senza pretendere l'infinito, il pagano deve sapere quel che può, in assenza di speranza di salvezza e nella consapevolezza della comune fragilità umana. I nuovi pagani, qui presentato in edizione ampliata e con un nuovo titolo, è stato pubblicato per la prima volta da il Saggiatore nel 1995.
"The neo-paganism can be variously defined and interpreted. In this case you should, however, refer to neo-paganism that attitude, or that viewpoint, which coincides with the ethics of the finite or hired as its own. " Thus began the reflection of Salvatore Natoli that revolves around the theme of neo-paganism and its ethics, in the sense of a worldview and sense, ethos, or custom and habit, rather than rule and duty. Ethics of the finite means understood from its finiteness. The neo-paganism is therefore constitutively unchristian, though not necessarily anti-Christian; Christianity posits a finitude, but is that of a creature of God, not the mortal nature. Paganism which Natoli refers is the Greek vision of the world, so the measure of finitude is only death; then the finished until exists is worthy to exist and man must sell themselves, over time, be faithful to the present, to live up to his death. To experience the finished without claiming the infinite, the pay has to know what he can, without hope of salvation and in the awareness of our common human frailty. The new pagani, here presented in expanded edition and with a new title, was first published by il Saggiatore in 1995.