L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz - 9788876982101

L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz: Pubblicato per la prima volta nel 1970, e presentato qui in una nuova traduzione, questo libro è un grandioso esercizio di avvicinamento al Silenzio teologico, una pietra miliare irrinunciabile per una riflessione profonda sulle condizioni e sul destino del popolo ebraico e, di riflesso, di tutta la cultura occidentale. La Bibbia, nelle pagine di Neher, funge da filigrana per descrivere un incessante corpo a corpo con le pratiche umane più elementari: parlare, tacere, amare, odiare, soffrire. Sotto il segno di Giobbe, archetipo del giusto che patisce un'incomprensibile "congiura" ai suoi danni, ma anche sotto il segno di Saul, vero "Edipo ebreo", e di Ezechiele, di Giona, di Abramo, di Elia, e di tanti altri piccoli o grandi protagonisti, Neher interroga le prove più dure e più feconde che hanno segnato l'esperienza biblica. La parola esiliata permette a Neher, sopravvissuto alle persecuzioni naziste, di affrontare con coraggio impareggiabile la domanda delle domande, quella su Auschwitz: questa volta sotto il segno di Elie Wiesel, compagno di viaggio nel paesaggio allucinato e silenzioso dello sterminio, là dove, come non ha mancato di rimarcare anche papa Benedetto XVI, occorre sempre chiedersi: perché Dio ha taciuto? Neher non fornisce risposte accomodanti, ma consente di collocare il Silenzio nel cuore stesso della Rivelazione, come scrive Massimo Cacciari nella postfazione.
First published in 1970, and presented here in a new translation, this book is a great exercise to approach the Silence, a milestone theological must for a profound reflection on the conditions and on the fate of the Jewish people and, by extension, of all Western culture. The Bible, in the pages of Neher, serves as the watermark to describe a relentless combat with most basic human practices: talk, silence, love, hate, pain. Under the sign of job, archetype of the right who suffers an incomprehensible "conspiracy" to his damage, but also under the sign of Saul, true "Oedipus Jew", and Ezekiel, Jonah, Abraham, Elijah, and many other small or big players, Neher interrogates the most difficult trials and the most fruitful that marked the biblical experience. The word exiled allows Neher, survived the Nazi persecution, to face with courage unparalleled demand for questions, one about Auschwitz, this time under the banner of Elie Wiesel, hallucinatory and silent landscape travel companion of extermination, where, as did not fail to remark on Pope Benedict XVI, always ask yourself, because God has kept silent? Neher does not provide answers accommodating, but places the silence at the very heart of revelation, as written by Massimo Cacciari in the afterword.