Bhagavadgita. Il canto del beato - 9788867088515

Bhagavadgita. Il canto del beato: Alle origini della Bhagavadgita, o Gita, come viene chiamata comunemente in India, vi è la guerra fratricida raccontata nel Mahabharata, che costrinse i discendenti dei Kaurava e dei Pandava a battersi nel campo di Kuruksetra. Il primo canto si apre infatti con Arjuna che prega Krsna di fermare il cocchio in mezzo ai due eserciti perché, scorgendo nelle schiere nemiche amici e parenti, è angosciato all'idea di colpire chi gli è caro. Ha così inizio un lungo e sofferto colloquio che affronta i nodi più importanti della vita di ogni uomo: l'agire e il non agire, il dovere, le passioni, il sacrificio e il non attaccamento che portano alla vera conoscenza e alla suprema pace dello spirito. Tutte le azioni tendono a mantenere l'uomo prigioniero del ciclo delle esistenze, nel mondo dell'illusione fenomenica. Soltanto quando sia mosso da un sentimento superiore, che trascenda quelli individuali, e non desideri il frutto della sua opera, soffocando ogni forma di identificazione egoica, egli potrà raggiungere la liberazione e vivere in armonia con l'universo. Testo fondamentale della tradizione induista e forse il più conosciuto in Occidente, la Gita è in realtà un libro universale a cui anche l'uomo contemporaneo - a qualunque cultura o religione appartenga - può fruttuosamente abbeverarsi.
The origins of the Bhagavadgita, or tour, as it is known popularly in India, there is a fratricidal war told in the Mahabharata, which forced the descendants of Kaurava and Pandava to fight in the field of Kurukshetra. The first canto opens with Arjuna praying to Krsna to stop the chariot between the two armies in enemy ranks, seeing friends and family, is distressed at the idea of hitting someone dear. He began a long and painful interview that tackles the most important nodes of every man's life: Act and don't act, duty, passion, sacrifice and non-attachment that lead to true knowledge and the ultimate peace of mind. All actions tend to keep the male prisoner of the cycle of existence in the phenomenal world of illusion. Only when it is driven by a feeling that transcends individual ones, and don't want the fruit of his work, stifling all forms of ego identification, he can achieve liberation and live in harmony with the universe. Fundamental text of the Hindu tradition and perhaps the best known in the West, the tour is actually a universal book that even modern man-in any culture or religion-can fruitfully drink.