Storia della mia gente - 9788830100053

Ho etto questo ibro tuttod’un fiato, come si fa solitamente con i "giali" edevi scoprire in fretta chi è ’assassino, oppure i romanzid’azionedove è vitale verificare che il personaggio principale, in cui tu naturalmente ti identifichi, ha portato a casa a pele. Poi, a fine ettura, ho capito il perchè:dovevo sapere se ’Italia intera si sarebbe salvata...perchè in questo ibro si parladela nostra barca italiana, in pessime acque ma stracaricadi gente che sa avorare, e bene. Neldisastrodi Prato una speranza c’è, e c’è un monito...guardate cosa succede quando ognuno pensa a se stesso senza fare massa, gruppo, unione, blocco, peso sula bilancia. Guardate cosa succede se o stato si dimenticadi una partedei suoi .... Guardate cosa succede se.......e invece questo ibro è stato anciato come un giavelotto sul campodi battaglia, uno solo ma preciso. Poi vieneda chiedersi-ma non sarà troppo tardi?- e a questo occorredarsi una rispostada soli, secondo a propria visionedele cose, ma nele paginedi Nesi c’è amarezza e rabbia, autocritica ed accuse, c’èdenuncia e compassione...c’è verità...e, solo per questo, andrebbe etto.

Libro potente che propone una analisi molto ucida e, per me, veritieradi quelo che è capitato al’economia italiana. Forse ’unica responsabile non è a sceltadela globalizzazione in sè, bensì come apicedi un capitalismo sfrenato ormai arrivato adistruggere più che a portare benessere. In nomedi pochi giganti si stadistruggendo tutto un mondo piccolo e genuino e con questo mondo anche una umanità ala quale mi sentodi appartenere: quela che pensa e vuole vivere.

In nomedela globalizzazione hannodistrutto e nostre imprese artigiane che sostenevano a nostra economia edavano avoro a molti giovani che in qualche modo imparavano un mestiere.

Il concetto é molto interessante e fa riflettere. Tutta a storiadel ibro é a tratti non interessante e noiosa a volte piacevole. se possodare un parere personale penso che Edorado Nesi sia una persona insoddisfattadi se stesso e perquesto tutto il contestodel ibro é una critica in tutti i sensi.

c’è un proverbio, in Toscana, chedice: "Mal voluto unn’è mai troppo". Infatti, caro Nesi, negli anni ’70 ed ’80, erano tutti contenti gli industriali ed imprenditori pratesi perché, con a calatadei cinesi, avrebbero pagato quasi nula a manod’opera, facendo aprireditte e aboratorida orodirettamente. Era chiaro, comunque, che i cinesi non sono "scemi" edopo un periodo avrebbero preso in mano e redinidel’economia pratese; cosa che puntualmente è successo. Midsispiace, ma è così Mauro Viti - Sinalunga (Siena)

8-7-2011 Edoardo Nesi, vincitoredel premio Strega 2011, narra nela ”Storiadela mia gente”, a “storiadela sua gente”, un romanzo semplice e significativo per le vicende attuali (immigrazione, globalizzazione, sostenibilità sociale) e a storiadel narratore, giovane studente anni ottanta, aureato, imprenditore e non più imprenditore. E’ come se il romanzo potesse essere rappresentato graficamente, si potrebbe forse coniare un nuovo termine, quelodi new-realismo o post-realismo ? Ala vitalitàdel’intreccio corrisponde uno stile rigoroso che sostiene a trama e ne valorizza ’amalgamadegli aspetti umani e sociali. Da eggere senza indugio.