Frattura - 9788806241308

Frattura: Il kintsugi è un'antica pratica giapponese che prevede l'utilizzo dell'oro - o di un altro metallo prezioso - per saldare i frammenti di un oggetto rotto. Grazie a queste pregiate riparazioni, l'oggetto rovinato diventa un'opera d'arte. Il kintsugi è la celebrazione delle cicatrici, l'elogio delle linee di frattura. Il signor Yoshie Watanabe è un uomo anziano, silenzioso, solitario. Anche lui, come un vaso rotto, porta i segni dei soprusi del tempo e della brutalità degli eventi. La sua vita prende una piega drammatica quando è solo un bambino. Sopravvissuto per una concatenazione di banali casualità all'esplosione della bomba atomica di Hiroshima prima, e scampato a quella di Nagasaki poi, Yoshie non ha più nessuno. Dei genitori, delle sorelle, del Giappone in cui ha vissuto fino a quel momento, non rimane altro che un cumulo di ricordi e macerie. Yoshie cresce a Tokyo con una coppia di zii, ma appena può lascia il paese e si trasferisce prima a Parigi, poi a New York, a Buenos Aires, a Madrid, complice l'assoluta dedizione a un lavoro che gli permette di viaggiare. A scortarlo in quel vagabondare irrequieto non c'è solo la trama di bruciature che gli percorrono la schiena e le braccia: tracce invisibili, ricordi in dissolvenza, una sofferenza senza nome sono il bagaglio più ingombrante di cui non può disfarsi. E così, dopo decenni passati a saldare e spezzare legami tanto intensi quanto effimeri, raggiunta la pensione, Yoshie torna a vivere a Tokyo, forse nella speranza di riconciliarsi con la sua identità. Ma nel 2011 il terremoto che precede l'esplosione di Fukushima lo
Kintsugi is an ancient Japanese practice that involves the use of gold - or another precious metal - to weld fragments of a broken object. Thanks to these precious repairs, the ruined object becomes a work of art. The kintsugi is the celebration of scars, the praise of fracture lines. Mr. Yoshie Watanabe is an elderly, quiet, lonely man. He too, like a broken vase, bears the signs of the abuses of time and the brutality of events. His life takes a dramatic turn when he's just a child. Surviving a chain of trivial randomness to the explosion of the Hiroshima atomic bomb first, and escaped that of Nagasaki then, Yoshie has no one left. Of the parents, of the sisters, of Japan in which he lived up to that time, there remains nothing but a pile of memories and rubble. Yoshie grew up in Tokyo with a pair of uncles, but as soon as he left the country and moved first to Paris, then to New York, to Buenos Aires, to Madrid, thanks to his absolute dedication to a job that allows him to travel. To escort him to that restless wandering there is not only the plot of burns that run through his back and arms: invisible traces, fading memories, an unnamed suffering are the most cumbersome baggage he can not dispose of. And so, after decades spent welding and breaking ties as intense as ephemeral, having reached retirement, Yoshie returns to live in Tokyo, perhaps in the hope of reconciling with his identity. But in 2011 the earthquake that preceded the Fukushima explosion