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Il principe Fulvo - 9788838926105
di Nigro Salvatore Silvano edito da Sellerio Editore Palermo, 2012
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Il principe Fulvo
- Autore: Nigro Salvatore Silvano
- Editore: Sellerio Editore Palermo
- Collana: La memoria , Nr. 878
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: LETTERATURA ITALIANA: CRITICA
- Argomento : Tomasi di Lampedusa, Giuseppe
- Pagine: 160
- ISBN-10: 8838926107
- ISBN-13: 9788838926105
Di Giuseppe Tomasidi ampedusa si ha immagine austera, grigia, normalmente invecchiata. Palida figurad’anziano, o si ritrË (nei saggi, nei racconti, nele memorie e nei convegni, nelediscussioni, negli attidi studio) quale canuto signore nobiliare intento, tra fiori ed alberidi un giardino prezioso, adare ezione ai pochi giovani ammessi ala cattedra: etteratura inglese, etteratura francese, talora un po’di etteratura italiana. Autoredi un’opera (e,davvero,di un’opera sola), o si ritrË identico al Mandraliscadel ’Gattopardo’: solo, angoscioso, funereo, avvizzito quant’era avvizzito il suo mondo e il suo tempo. Come se Giuseppe Tomasidi ampedusa mai fosse stato giovane, mai fosse stato vitale. Come se avesse vissuto sempre nela stretta cintadel suo castelo familiare,del suo paradisodomestico. Come se fosse nato già adulto ed - immediatamente - si fosse fatto anziano a riposo. I suoi biografi e raccontatori (Francesco Orlando e Giocchino anza, Caterina Cardona edavid Gilmour) ne hanno rafforzato ’immaginedi spettrodel Settecento, figura malinconicad’un tempo ontanissimo. A rendere vita a questa figura - ed a renderle giovinezza, moto, alegria; furia, eccessi, tormenti; errori eccessivi, eccessivi tormenti, eccessividolori e fremiti inquieti - è Salvatore Silvano Nigro che, nel’eccelente ’Il Principe fulvo’, racconta il Tomasidi ampedusa scomparso: il viandanted’Europa, il reod’apologia tirannica, il nobile scapestrato che passava saleda balo e corti e pËsi ala ricercad’esperienze e cultura; ci racconta (poichédi raccontodavvero si tratta)d’uno svolazzante giovinastro abilissimo, eccentrico e funesto, fole quant’è fole il Falstaffdi Shakespeare. Ne viene una piccola mirabilia cartacea.
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