Lévi-Strauss. Fuori di sé - 9788874622320

Lévi-Strauss. Fuori di sé: In occasione del centenario della nascita di Claude Lévi-Strauss, per onorare il grande maestro, Marino Niola offre una raccolta di saggi e articoli in cui alcune tra le principali voci della cultura del Novecento incontrano l'opera dell'antropologo che più ha inciso sul pensiero del secolo breve. Ne emerge un confronto serrato con diversi campi disciplinari - dalla filosofia alla sociologia, dalla storia alla critica letteraria, dalla linguistica alla psicoanalisi - a testimonianza di un pensiero da sempre fuori di sé, che travalica senza posa la sfera dell'antropologia; ulteriore attestazione dell'impossibile tracciabilità di confini fra i saperi, fra le culture. È il riconoscimento a un pensiero traboccante e quanto mai fecondo che ha scelto, con determinazione, di porsi in permanenza altrove, nel luogo proprio dell'etnologia, di questa conoscenza ai confini di ogni conoscenza che, come ha scritto Foucault, si offre programmaticamente come "perpetuo principio d'inquietudine, di problematizzazione, di critica e di contestazione": una metodica dello spaesamento, una poetica dello sguardo da lontano.
On the occasion of the centenary of the birth of Claude L??vi-Strauss, to honor the great teacher, Marino Niola offers a collection of essays and articles in which some of the principal items of culture of XX century meet the work of anthropologist who most impacted on the thought of the short century. The result is a confrontation with different disciplines-from philosophy to sociology, from history to literary criticism, from linguistics to psychoanalysis-a testimony of a thought always beside himself, that crosses unceasingly the sphere of anthropology; further proof of the impossible traceability of boundaries between disciplines, between cultures. And recognition to a thought overflowing and very fruitful he has chosen, with determination, to stay elsewhere, in place of Ethnology, of this knowledge on the borders of all knowledge which, as Foucault wrote, may programmatically as "perpetual principle of restlessness, problematization, criticism and dispute" means a method of disorientation, a poetics of vision from afar.