Il Califfo e l'Ayatollah. Assedio al nostro mondo - 9788804656388

Il Califfo e l'Ayatollah. Assedio al nostro mondo: L'Isis del califfo Al-Baghdadi che minaccia "crociati ed ebrei" è davvero pericoloso per l'Europa? Perché sunniti e sciiti si combattono ferocemente se sono entrambi musulmani? Quanto è affidabile l'Iran dell'ayatollah Khamenei, che vuole a tutti i costi la bomba atomica? E ancora: l'Occidente è consapevole della pericolosa tenaglia in cui si trova, stretto tra il violento fanatismo del Califfo e l'espansionismo dissimulato dell' Ayatollah, e, soprattutto, saprà difendersi? Questi interrogativi non dovrebbero interessare solo i politici in Europa e negli Stati Uniti, visto che non passa giorno senza che giornali e televisione non annuncino l'ennesimo attentato jihadista o l'ulteriore voltafaccia dell'Iran sul nucleare. Le immagini delle stragi certamente ci sconvolgono. Quasi sempre, però, noi occidentali percepiamo le esplosioni di violenza dell'Isis o l'aggressiva politica di potenza iraniana come eventi dalle motivazioni oscure e irrazionali. E altrettanto irrazionale ci appare la scelta dei foreign fighters che, irretiti da una propaganda che sfrutta appieno la penetrazione capillare consentita dai social network, lasciano gli agi di una società affluente, ma "vuota e corrotta", per la nera bandiera e l'ideale di "purezza" dello Stato Islamico. Fiamma Nirenstein, che da anni segue le vicende dell'area mediorientale, offre ne "Il Califfo e l'Ayatollah" una panoramica delle forze in gioco.
The Isis of the Caliph Al-Baghdadi that threatens "Crusaders and Jews" is really dangerous for Europe? Because Sunnis and Shiites fight fiercely if they are both Muslims? How reliable is the Iran of ayatollah Khamenei, who wants at all costs the atomic bomb? And again: the West is aware of the dangerous tenaglia where lies between the violent zealotry of the Caliph and Ayatollah dissembled expansionism, and, especially, will defend themselves? These questions should not be restricted to politicians in Europe and the United States, given that not a day goes by without newspapers and television did not announce yet another jihadist attack or further Iran's about-face on nuclear power. The images of carnage would disrupt. Almost always, though, we Westerners perceive the violent outbursts of Isis or the aggressive policy of Iranian power as motivations obscure and irrational. And just as irrational is the choice of the foreign fighters that ensnared by propaganda that exploits capillary penetration allowed by social networks, they leave the comforts of an affluent society, but "empty and corrupt", black flag and the ideal of "pure" Islamic State. Fiamma Nirenstein, who has been following the story of the Middle East, offers "the Caliph and Ayatollah" an overview of the forces at play.