Poesie d'amore per la fine del mondo - 9788829519217

Poesie d'amore per la fine del mondo: La fine del mondo può essere fuori di noi, ed è un male, perché in senso proprio significa che ogni forma di vita si estingue. Più facilmente, la fine del mondo può essere dentro di noi, ed è un male ugualmente terribile, perché riguarda la propria morte personale, vera o apparente, totale o parziale, la fine della speranza, l'assenza di una prospettiva futura positiva e migliore. Questa raccolta prende origine da una personale fine del mondo ed è unita dal sottile e profondo legame con le persone e le cose, dalla profonda gioia di vivere e avere vissuto. Un percorso che si snoda attraverso l'accettazione della propria fragilità e della propria imperfezione, del destino, in un certo senso, senza fatalismo e anzi con convinta panteistica partecipazione al cosmo. In queste poesie ci sono molte cause e molti effetti, cose vere e cose immaginate. Soprattutto c'è un elemento che poco ha a che fare con la fine e invece meglio rappresenta l'inizio, veicolando sia le migliori aspettative della vita che le più trite banalità dell'illusione: l'amore. Certamente la propria fine del mondo può essere trascesa con la serena consapevolezza che dentro ogni fine ci sia l'inizio di un nuovo viaggio dentro sé stessi, o insieme a qualcuno, che magari ci sta aspettando sulla porta di casa.
The end of the world may be out of us, and it is bad, because in its own sense it means that every form of life is extinguished. More easily, the end of the world can be within us, and it is an equally terrible evil, because it relates to one's own personal death, true or apparent, total or partial, the end of hope, the absence of a future positive and better perspective. This collection originates from a personal end of the world and is united by the subtle and profound connection with people and things, by the profound joy of living and having lived. A path that winds through the acceptance of its own fragility and its imperfection, of destiny, in a certain sense, without fatalism and even with a convinced pantheistic participation in the cosmos. In These poems there are many causes and many effects, real things and imagined things. Above all there is an element that has little to do with the end and instead it is better the beginning, conveys both the best expectations of life and the most hackneyed banality of illusion: love. Certainly its end of the world can be transcended with the serene awareness that in each end there is the beginning of a new journey within oneself, or with someone, who maybe is waiting for us on the doorstep.