Vaticano I. Il concilio e la genesi della Chiesa ultramontana - 9788834338148

Vaticano I. Il concilio e la genesi della Chiesa ultramontana: Convocato da papa Pio IX, il Concilio Vaticano I si riunì dal dicembre 1869 al luglio 1870 nel transetto nord della basilica di San Pietro, un luogo che si sarebbe rivelato tutt'altro che piacevole, per la pessima acustica e la temperatura gelida. Non sarebbe stata però quella la preoccupazione maggiore per i vescovi convenuti, bensì la discussione dell'argomento che aveva portato al Concilio: l'infallibilità del papa. Un tema caldo, anzi caldissimo, se pensiamo che il mondo occidentale stava facendo i conti con lo scossone della Rivoluzione francese e le sue parole d'ordine di libertà, uguaglianza e fraternità, sulla scia degli ideali illuministi che avevano messo in discussione un ordine consolidato da secoli e aperto il pensiero alla positività della scienza contro la tradizione. In questo clima, si capisce che la Chiesa sentisse minacciate le sue fondamenta, tanto più che anche il suo potere temporale era sotto attacco, con la perdita dello Stato pontificio e la presa di Roma. Ecco allora che la definizione dell'infallibilità del papa, punto d'arrivo delle dottrine ultramontane che auspicavano la crescita dell'autorità pontificia all'interno della Chiesa, fece da cardine nel Vaticano I per il ricompattamento identitario del cristianesimo. La cosa non avvenne senza traumi. Le controversie che si scatenarono nelle sessioni del Concilio e fuori, negli ambiti politici e intellettuali, sembrarono a un certo punto spaccare in due la Chiesa e preannunciare uno scisma. II conflitto venne infine risolto da Pio IX, che intervenne personalmente a pilotare la definizione dell'infal
Convened by Pope Pius IX, the Vatican Council I gathered from December 1869 to July 1870 in the northern transept of St. Peter's Basilica, a place that would prove anything but pleasant, due to the poor acoustics and icy temperature. However, that would not have been the greatest concern for the bishops agreed, but the discussion of the topic that had led to the Council: the infallibility of the pope. A hot topic, indeed very hot, if we think that the Western world was dealing with the jolt of the French Revolution and its watchwords of freedom, equality and fraternity, in the wake of the Enlightenment ideals that had called into question a order consolidated for centuries and opened the thought to the positivity of science against tradition. In this climate, it is understood that the Church felt its foundations threatened, especially since its temporal power was also under attack, with the loss of the papal state and the capture of Rome. Thus, the definition of the pope's infallibility, the point of arrival of the ultra-mountain doctrines that called for the growth of papal authority within the Church, served as a cornerstone in Vatican I for the recompacting of the identity of the Christianity. This did not happen without trauma. The controversies that broke out in the Council sessions and outside, in the political and intellectual spheres, seemed at one point to split the Church in two and herald a shale. The conflict was finally resolved by Pius IX, who personally intervened to pilot the definition of the infal