Paradiso Italia - 9788899538460

Paradiso Italia: Un fotografo italiano decide di dar voce ai migranti che vivono clandestinamente nel nostro Paese. Si accampa con loro, raccoglie le loro storie, fotografa la loro quotidianità, nel tentativo di scavare più a fondo nel cuore del tema "immigrazione". Chi sono queste persone? Cosa pensano di noi? Che visione hanno di uno stato di "emergenza" che dura ormai da troppo tempo? Dagli occupanti dell'ex Moi di Torino ai rifugiati delle baracche nella periferia di Ventimiglia, passando da chi tenta una fuga disperata tra le nevi della Val di Susa, fino ai braccianti del ghetto Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, le storie di N, di J, di L raccontate in "Paradiso Italia" ci permettono di guardare l'immigrazione con occhi diversi, i loro. Attraverso una contaminazione di linguaggi, dove il fumetto aiuta a dilatare il tempo e lo spazio della fotografia, Mirko Orlando firma un'opera di graphic journalism per raccontare una realtà che va oltre gli slogan sulla chiusura dei porti, e nella quale ci si interroga non tanto sugli sbarchi ma sulle tracce lasciate da chi al Mediterraneo, dopotutto, è sopravvissuto.
An Italian photographer decides to give voice to migrants who live clandestinely in our country. He campes with them, collects their stories, photographs their daily lives, in an attempt to dig deeper into the heart of the topic "Immigration". Who are these people? What do they think of us? What is the vision of a state of "emergency" that has lasted for too long? From the occupants of the former Moi of Turin to the refugees of the barracks in the outskirts of Ventimiglia, passing by those who try a desperate escape in the snows of the Susa Valley, until the laborers of the Ghetto Borgo Mezzanone, in the province of Foggia, the stories of N, J, L Narrated in "Paradise Italy" allow us to look at immigration with different eyes, their. Through a contamination of languages, where the comics helps to expand the time and space of photography, Mirko Orlando signs a work of graphic journalism to tell a reality that goes beyond the slogans on the closure of ports, and in which one wonders Not so much on the landings but on the traces left by those who in the Mediterranean, after all, survived.